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Targhe SCV PROVA

Sulle targhe  " PROVA  SCV ” si conoscono pochi dettagli a causa della mancanza di documentazione.
Anni di ricerca non mi hanno mai fornito   riferimenti normativi, né segnalazioni né fotografie su queste  targhe. In particolare la  Legge Pontificia n. XII  del 31 gennaio 1930,  istitutiva delle  targhe SCV,  non ne faceva menzione. Evangelista ne ha sempre sostenuto l’ esistenza, descrivendo due modelli:  “uno più antico triangolare e uno più recente rettangolare,  entrambi con scritte nere su fondo bianco”.
Nel marzo 2009 proprio negli uffici della Motorizzazione Vaticana abbiamo avuto la conferma ufficiale della loro esistenza.  Ho potuto tenere tra le mani una targa di prova in uso nella Città del Vaticano e, non  essendoci  consentito  di fotografarla,  ho cercato di memorizzarne i dettagli quanto più possibile.  E’ di metallo, molto pesante, con un bordo di contorno rilevato che  le conferisce un aspetto decisamente massiccio.   Di tipo quadro, la targa è alta mm 200 e larga mm 275;  su sfondo bianco, in alto vi è la scritta in rosso “PROVA”  e in basso in nero la sigla S.C.V. , puntata, seguita dalla cifra 4.  A sinistra della “S”  vi è il tipico foro circolare per il sigillo di stato, ma vuoto e non vi è traccia nemmeno di precedente applicazione.  La targa è munita di un  vero e proprio apparato di  bretelle per il fissaggio temporaneo  ai veicoli.  I caratteri sono rilevati,  ma non  a sbalzo bensì applicati con cilindretti  visibili  nella faccia posteriore, ove affiorano a filo della superficie stessa (disegno a / Gallina e Taverna, elaborato da Caligaris).

disegno a
 
 
In base all’ aspetto generale è evidente la derivazione dall’ analogo modello italiano  di targa  di prova introdotto col DPR del 30 giugno 1959. Si trattava  --ricordo brevemente--  del  Regolamento per l’esecuzione  del Testo Unico delle norme sulla disciplina della circolazione stradale.  Il Testo Unico era il DPR 27 ottobre 1958, denominato “Nuovo codice stradale”.  Il disegno allegato al testo (foto b)  era molto dettagliato:
 
 foto b
 

le targhe vaticane "PROVA" vengono impiegate secondo la normativa del codice della strada italiano. Sono previsti diversi casi di utilizzo: su veicoli nuovi acquistati in Italia nel tragitto verso la Città del Vaticano per la relativa immatricolazione; su mezzi  vaticani in fase di esportazione, dopo la radiazione dal Registro e ormai privi di targa  SCV; su veicoli  con allestimento speciale, ad esempio ambulanze, nei trasferimenti da e verso lo stato vaticano. 
Nel corso del mio quarto viaggio in Vaticano nel novembre 2013 ho avuto modo di approfondire la questione delle targhe "PROVA" presso la Motorizzazione. Intanto ho potuto fotografare la "SCV 5": le immagini, assolutamente inedite e personali, non sono inserite in queste pagine. La targa  "PROVA / SCV 5" è  simile  alla "SCV 4" già descritta. E' rettangolare, a sfondo bianco, e misura  mm 200 in altezza e  mm 275 in larghezza. In alto compare la scritta in rosso "PROVA", in basso trova posto la scritta in nero "S.C.V. 5", puntata. I caratteri sono alti mm 60 e larghi mm 30. E' presente un bordo di contorno di rinforzo, bianco come la targa stessa. Si nota la presenza di numerosi fori:
-quattro fori sono presenti ai quattro angoli
-lungo i bordi laterali, esattamente a metà della targa, a pochi millimetri  dai bordi stessi, sono praticate due fessure verticali, destinate al passaggio dei nastri di fissaggio. A lato delle fessure, a circa un centimetro verso il centro della targa,  sono evidenti altri due fori
-in basso, tra il bordo di sinistra e la lettera "S", si trova un foro del diametro di un centimetro, destinato all' inserimento del sigillo ufficiale. Il sigillo non è presente e non  vi è alcun segno di una precedente applicazione.
Presso gli uffici della Motorizzazione sono depositate due targhe di prova:

  PROVA       PROVA                    
 °S.C.V. 4     °S.C.V. 5   

Nel mese di gennaio 2024, quindi dieci anno dopo il mio scoop,  ho trovato in un blog specifico la foto  di Riccardo Tosi di una motrice commerciale (foto e) con targa  PROVA/SCV 4. L'uso della targa è appropriato poichè il veicolo sembra essere un semplice telaio di autocarro in circolazione di prova o in viaggio verso un'officina per qualche specifico allestimento. La targa è simile a quella da me descritta: coincidono tutti gli elementi, formato, caratteri, fori, fessure laterali per il fissaggio delle bretelle.  Posso allora confermare che nel 2024 sono ancora in uso  le due targhe con seriali 4 e 5  introdotte negli anni '60.


foto e


Per quanto concerne la parte storica vera e propria, va citata come plausibile la tesi di Evangelista  di modelli precedenti, contraddistinti dai numeri  SCV 2 e 3.

disegno c
 

La targa PROVA / SCV 2  (disegno c / Evangelista) è di forma triangolare, dunque  derivata dal modello italiano previsto dal RDL 314 del 13 marzo 1927. I colori però sono invertiti: bianco su nero per le targhe italiane e nero su bianco per la vaticana.  Probabilmente questa targa fu introdotta già nel 1930: infatti appena dopo la nascita dello stato della Città del Vaticano nelle fasi iniziali dell’ organizzazione del nuovo parco veicoli sicuramente una targa di prova era necessaria.  La targa fu utilizzata  fino agli anni ‘50, per essere poi verosimilmente rimpiazzata dalla targa PROVA / SCV 3.  In Italia  il formato triangolare fu sostituito  dal modello  quadro  con il  RD 1740 dell’ 8 dicembre 1933 al quale, pur con notevole ritardo,  potrebbe essersi riferita appunto la targa  vaticana. Sempre secondo Evangelista infatti questa targa era quadrata e  presentava, ancora in nero su bianco,  le scritte  PROVA  in alto  e S.C.V. 3  in basso. La foto d , risalente agli anni '30, è molto interessante ma purtroppo mostra solo la sagoma della targa posteriore: è triangolare, quindi sicuramente una targa "prova". Si tratta o di una targa italiana nel formato 1927-1933 o della targa  PROVA / SCV 2 in uso fino ai primi anni '60.  Ad un'attenta analisi Taverna osserva che la targa "embossed" sembra presentare caratteri su due file, per cui, considerando che il modello italiano ne presentava una sola, con molta probabilità era proprio della Città del Vaticano: per questo il rammarico della mancanza dell' immagine dal lato posteriore è ancora maggiore.


foto d