1/ Premessa.
Alla fine del 2010 la scorta di targhe SCV di tipo 6 si sta esaurendo e si presenta il problema ella nuova fornitura: la fabbricazione delle targhe vaticane avviene presso il Poligrafico italiano e nel frattempo in Italia sono state introdotte prima (1994) le targhe alfanumeriche e poi (1999) le cosiddette “eurotarghe” con bande blu laterali. Il Direttore della Motorizzazione vaticana elabora uno studio con relative opzioni.
Targa posteriore:
a) Adozione del formato “eurotarga” (mm 520 x110)
b) Mantenimento del precedente formato vaticano (mm 486 x 109). Questo formato è ancora disponibile essendo impiegato per le targhe italiane militari interforze. Vanno però adottati i relativi caratteri (lettere e cifre mm 80 x 40) poiché i precedenti (lettere mm 80 x 46 e cifre 80 x 40) non sono più disponibili.
Targa anteriore:
a) Adozione del formato “eurotarga” (mm 360 x 110)
b) Adozione del formato italiano anteriore per le targhe militari e anteriore/posteriore per le targhe diplomatiche (mm 340 x 109). E’ lo stesso utilizzato per le targhe anteriori italiane alfanumeriche dal 1995 al 1999. Non è più disponibile il formato 340 x 115. Per i caratteri si tratta di scegliere tra (in mm):
x) 65 x 31, tratto 7: caratteri delle t. vaticane tipo 6 e italiane CD dal 1984
y) 60 x 26, tratto 6: caratteri delle “eurotarghe “ italiane
z) 57 x 28, tratto 6: caratteri della targhe italiane alfanumeriche 94-99 pre –“eurotarga”.
Lo studio viene sottoposto alla valutazione della Pontificia Commissione per lo Stato Vaticano che reputa non idoneo alla tipologia di targa vaticana il modello di “eurotarga” e sceglie per la targa posteriore l’ opzione b) e per l’ anteriore l’ opzione b) + z).
Ne deriva pertanto che la targa posteriore tipo 7 (classificazione Gallina) misura mm 486 x 109 mentre i caratteri sono alti mm 80 e larghi mm 40, per un tratto di mm 9. La grafica corrisponde a quella delle targhe italiane alfanumeriche del 1994 (DPR n. 495 del 16 dicembre 1992), identica peraltro a quella delle “eurotarghe” (DPR n 355 del 4 settembre 1998).
La targa anteriore tipo 7 misura mm 340 x 109, che in pratica è il formato italiano in uso per tutte le targhe speciali, dalle militari interforze alle diplomatiche, ma anche il formato delle targhe normali italiane anteriori 1994-1999. Parimenti i caratteri, alti mm 57 e larghi mm 28, per un tratto di mm 6, sono identici per grafica e dimensioni a quelli delle targhe anteriori italiane alfanumeriche 1994-1999.
2/ Targa tipo 7.
L’ologramma è del tipo M.E.F. B1. La disposizione dei caratteri è la medesima della targa posteriore per cui la sigla SCV, senza punti separatori, precede il numero, con inizio da 01000. Non esiste il sigillo ufficiale. Lo spazio tra due lettere e tra due cifre ammonta a mm 11, i due spazi laterali sono di mm 9 mentre tra la sigla ed il numero è lasciato un ampio spazio di mm 32. La principale differenza visibile rispetto alla targa anteriore vaticana tipo 6 è proprio l’ ampio spazio tra la sigla ed il numero, tale da far presumere dimensioni di targa maggiori: in realtà le dimensioni sono pressoché identiche (il tipo 7 è solo più basso di mm 6), sono i caratteri più piccoli che consentono tale ampio spazio.
La targa anteriore ha la medesima struttura, ovvero è rettangolare, con caratteri in rilievo, bordi piani e angoli con minimo arrotondamento. I fori per il montaggio sono tutti posti a mm 10 dal relativo bordo laterale. I caratteri sono neri e lo sfondo bianco ricoperto di vernice retroriflettente.
La targa posteriore è rettangolare, con i caratteri in rilievo. I bordi sono piani, ovvero senza bordo di contorno rilevato e i quattro angoli hanno un minimo arrotondamento (“spigoli raccordati”). I fori per il montaggio sono quattro, disposti secondo lo standard italiano asimmetrico: i due fori di sinistra distano mm 15 dal bordo sinistro, mentre a destra il foro superiore si trova a mm 27,5 dal bordo di destra e l’ inferiore a mm 37,5 dal bordo medesimo. I caratteri sono neri e lo sfondo bianco ricoperto da pellicola retroriflettente, marcata con l’ ologramma M.E.F. B1: la sigla MEF significa “Ministero dell’ Economia e delle Finanze”, mentre il codice B1 identifica lo stabilimento italiano di fabbricazione. Il numero complessivo dei caratteri è 8: la sigla SCV, senza alcun punto di separazione, precede il numero che parte da 01000. Tra i due gruppi, perfettamente al centro, è collocato il sigillo ufficiale dello stato, inserito in un foro del diametro di mm 8. Tra due lettere e tra due cifre è lasciato uno spazio di mm 15; gli spazi laterali bordo-prima lettera e bordo-ultima cifra misurano mm 20; lo spazio tra la sigla e il numero è di mm 36. Il risultato finale di queste misure è un elevato grado di simmetria dei caratteri, che rende l’ aspetto della targa decisamente gradevole. Proprio la simmetria è l’ elemento che più distingue il formato vaticano 7 dal precedente formato 6. La seconda sostanziale differenza è la posizione del sigillo ufficiale, ora centrale, mentre in precedenza era posto in basso a soli mm 18,5 dal bordo inferiore.
3/ Sigillo ufficiale.
Le targhe vaticane posteriori sono da sempre contraddistinte dal punzone ufficiale dello stato, e quelle di tipo 7 non fanno eccezione. Fabbricate in Italia, giungono in Vaticano predisposte all’ inserimento del sigillo e tale operazione viene svolta al momento dell’immatricolazione presso il reparto carrozzeria dell’ Autoparco vaticano. L’ alloggiamento per il sigillo è un foro del diametro di mm 8 collocato a mm 185 dal bordo di sinistra della targa ed esattamente al centro della verticale. Nel capitolo dedicato alle targhe tipo 6 ho scritto della difficoltà di approvvigionamento di piombo da parte della Direzione dei Servizi Generali negli anni passati, col risultato che non poche targhe venivano regolarmente applicate sui veicoli senza il sigillo stesso. Ciò ormai non succede più: la soluzione è stata trovata nel ricorso ai piombini utilizzati negli uffici postali per sigillare i pacchi. Questi dischetti si prestano benissimo per dimensioni e resistenza ad essere trasformati in sigilli di stato. Per l’ operazione si ricorre ad un apposito attrezzo punzonatore, una pesante tenaglia con due cilindretti contrapposti posizionati nei becchi dell’ arnese. In uno è inciso lo stemma vaticano, nell’ altro la sigla RAV: da notare che non si è ritenuto necessario modificare la sigla RAV, Registro Autoveicoli Vaticani in quella attuale RVV, Registro Veicoli Vaticani. Le due incisioni ovviamente sono in negativo: schiacciando con forza il piombino vergine inserito nel foro della targa si ottengono due risultati: vengono evidenziati i disegni in rilievo fronte-retro e l’assottigliamento dilata il dischetto che si incastra nel foro.
Posso confermare che tutte le targhe di tipo 7 sono regolarmente contrassegnate dal sigillo di stato.
4/ Sistema di immatricolazione.
Sotto questo aspetto non vi è alcun cambiamento. Le targhe SCV sono regolarmente utilizzate per l’ immatricolazione dei veicoli dello stato e delle pubbliche amministrazioni vaticane. La numerazione delle targhe tipo 7 parte dall’ ultimo numero del tipo 6:
SCV 00999 tipo 6
SCV 01000 tipo 7 immatricolata l’ 8 marzo 2011
La prima targa è per così dire “rimasta in casa”: infatti è stata assegnata ad una Ford Focus in dotazione alla Direzione dei Servizi Generali. I due numeri successivi, 01001 e 01002 sono sulle targhe di due Smart elettriche assegnate alla Gendarmeria Vaticana.
Alla data del 15 novembre 2013 l’ ultimo numero assegnato è SCV 01107 (Comunicazione ufficiale Motorizzazione Vaticana). Dalla semplice analisi dei dati si ricava che sono stati immatricolati più di 100 veicoli in meno di tre anni (2011-2013), ovvero una media quasi doppia rispetto agli anni precedenti. Questa marcata accelerazione è dovuta al fatto che negli ultimi anni sono giunte al termine della loro vita molte auto di servizio, prevalentemente Ford Mondeo, assegnate ai vari uffici vaticani, con conseguente rottamazione. Il parco-mezzi è stato allora ricostituito con l’acquisto di un altrettanto consistente numero di auto, prevalentemente Volkswagen. Un blocco in tal senso è quello che va da SCV 01030 a SCV 01050, quasi interamente costituito da auto del marchio tedesco. Il ricorso alle reimmatricolazioni continua ad essere discretamente utilizzato, ma in generale quando un mezzo viene radiato dal RVV le targhe vengono dunque puntualmente distrutte, mediante riduzione a brandelli metallici.
La mia prima osservazione relativa al punto appena trattato è particolarmente interessante poichè si tratta di una "doppia reimmatricolazione": inizialmente la targa SCV 01094 era stata assegnata alla Volkswagen Golf bianca su cui era salito papa Francesco in occasione del brevissimo viaggio a Tirana il 21 settembre 2014. La stessa targa è comparsa sul minibus che ha trasportato papa Francesco il 16 aprile 2016 nel corso della sua visita lampo a Lesvos. Ancora SCV 01094 è targata la Fiat Nuova Tipo utilizzata ancora da papa Francesco in occasione della visita pastorale a Milano il 25 marzo 2017. Infine nel corso della sua breve visita a Palermo nel settembre 2018 il Papa è salito su di una Volkswagen Polo targata SCV 01094. Questa targa dunque più che oggetto di reimmatricolazione, sembra essere destinata all' uso estemporaneo correlato a viaggi papali, una sorta -secondo l' azzeccata definizione di Taverna- di targa "da viaggio". Alcni casi di reimmatricolazione segnalati:
targa veicolo originale veicolo subentrato veicolo subentrato
SCV 01094 VW Golf, 2014 Minibus Fiat, 2016 Fiat Nuova Tipo,2017
SCV 01013 VW Golf VI serie VW Sharan, 2018
SCV 01001 - 01002 Smart Gend., 2011 Smart III serie Gend., 2017
SCV 01005 M.-Benz S350, 2011 Opel Insignia, 2018
SCV 01289 VW Polo Gendarm. VW Polo Gendarm.
SCV 01298 VW Passat Gend. Skoda Gendarm., 2023
Con l' elezione di papa Francesco (13 marzo 2013) è iniziata una fase di contrazione generale delle spese dello Stato che, nell' ambito dell' autoparco, ha determinato una discreta riduzione di nuove immatricolazioni. Questo trend si è osservato anche negli ultimi anni. Nel 2020 e 2021 hanno inoltre fortemente pesato sulle finanze vaticane da un lato le ben note criticità di alcuni investimenti, dall'altro la pesante riduzione degli introiti a causa del COVID-19. Quello che segue è lo schema della progressione numerica. L'asterisco (*) indica un dato ufficiale o semi-ufficiale, il segno (^) indica un dato stimato secono le mie proiezioni.
SCV 01000 (*) 8 marzo 2011
SCV 01050 (^) aprile 2012
SCV 01100 (*) ottobre 2013
SCV 01150 (^) luglio 2015
SCV 01200 (*) 15 marzo 2017
SCV 01252 (*) dicembre 2018
SCV 01280 (^) dicembre 2019
SCV 01310 (*) giugno 2021
SCV 01344 (*) novembre 2023
SCV 01370 (*) giugno 2024
SCV 01400 (*) novembre 2024
A causa del ciclico ripetersi di accelerazioni e rallentamenti delle immatricolazioni, l' analisi dei trent' anni (1988-2017) di targhe tipo 6 e 7 (che condividono la stessa numerazione) denota tassi di immatricolazione molto vari, oscillanti tra 20 e 45 nuove targhe SCV all' anno, a seconda del periodo analizzato. La media globale sui trent' anni è di 25 nuove immatricolazioni/anno, ovvero poco più di due al mese.
Segnalo infine che ciascuna fornitura di targhe SCV commissionata al Poligrafico dello Stato italiano è di 250 coppie di targhe: l'ultima, da SCV 01000 a SCV 01249, è andata esaurita alla fine del 2018. L'andamento di questo blocco numerico ci consente un' analisi statistica precisa: 250 immatricolazioni da marzo 2011 a dicembre 2018 corrispondono a circa 32 immatricolazioni all' anno. Nel mese di dicembre 2018 è stata avviata la nuova fornitura con SCV 01250. La progressione numerica ha raggiunto SCV 01300 nell'estate 2020. Gli ultimi numeri sono stati assegnati a nuove vetture destinate alla Gendarmeria: SCV 01294, SCV 01295 (entrambe Volkswagen Golf), SCV 01298 (Volkswagen Passat). Nel triennio 2021/23 il tasso di nuove immatricolazioni si è leggermente ridotto rispetto agli anni precedenti mentre la quota di auto elettriche è in aumento: a metà novembre 2023 sono entrate in servizio due VW ID.3 elettriche, targate SCV 01343/44. Dall' inizio del 2024, in virtù dell'accordo della santa Sede con la Volkswagen, si registra un significativo aumento di immatricolazioni di veicoli elettrici in sostituzione di quelli non elettrici: a metà anno la progressione numerica raggiunge SCV 01370 e a novembre 2024 ha raggiunto arrivando SCV 01400. La quota maggiore tra i veicoli elettrici è rappresentata dalla Volkswagen, con i modelli ID3, ID4 e ID5. Molte di queste vetture sono state assegnate ai servizi generali ed alla Gendarmeria.
Dal punto di vista normativo finora non è stato emanato alcun decreto per introdurre e definire le targhe tipo 7 ma presumibilmente a tempo debito la Commissione Pontificia per lo Stato Vaticano provvederà in merito. L'assetto amministrativo vaticano è stato rivoluzionato con il Decreto CCLXXIV ("Legge sul Governo dello Stato della Città del Vaticano"), fortemente voluto da Papa Francesco, emanato il 25 novembre 2018 ed operativo dal 7 giugno 2019. In virtù della riforma i Servizi Generali, cui faceva capo l' Autoparco, sono stati eliminati e sostituiti dalla Direzione dell' Economia, suddivisa in Ragioneria dello Stato e Attività economiche. Il Servizio della Motorizzazione, noto come "Autoparco", fa capo alle Attività economiche, sotto la direzione del Dr. Antonio Chiminello.
5/ Veicoli della Gendarmeria.
Il Corpo militare della Gendarmeria pontificia fu introdotto da Pio VII nel 1816. Il 20 gennaio 1970 Paolo VI lo soppresse sostituendolo con l' Ufficio centrale di vigilanza. Il 25 marzo 1991 la denominazione cambiò in Corpo di vigilanza dello Stato della Città del Vaticano per assumere infine, con legge promulgata il 2 gennaio 2002 da Giovanni Paolo II, l'attuale denominazione di Corpo della Gendarmeria SCV. Esso è stato potenziato negli ultimi anni sia con personale che con mezzi. La livrea dei veicoli, in origine giallo-bianca, dal 2012 è blu con banda bianco-oro. Per lo più i mezzi, utilizzati per il trasporto del personale e per servizi di scorta, sono privi di elementi identificativi. Tra i veicoli con targhe tipo 7 vi sono:
SCV 01001 e SCV 01002 Smart "fortwo ED" elettriche
SCV 01065 Renault Kangoo Maxi ZE elettrica, livrea blu
SCV 01013 VW Golf (scorta papale)
SCV 01058 Fiat Doblò (scorta papale)
SCV 01094 Fiat Nuova Tipo
SCV 01218 Hyundai Ioniq Hybrid
SCV 01227 Fiat Panda, livrea blu
SCV 01228 Renault Kangoo Maxi ZE elettrica II Serie, livrea bianca
SCV 01252 Ford Mondeo Hybrid
SCV 01283 Volkswagen Caddy
SCV 01288 Volkswagen Polo
SCV 01289 Volkswagen Polo
SCV 01298 Volkswagen Passat
SCV 01402 Volkswagen el. ID4
Le targhe nel blocco SCV 01280 - 01300 sono quasi tutte assegnate a veicoli della Gendarmeria. Nel mese di marzo 2017 sono entrate in servizio due Volkswagen modello "e-up!", dotate di motore elettrico e dunque a zero emissioni. I due mezzi, contraddistinti dalla tipica livrea a colori nazionali ed indicazione del Corpo di appartenenza, sono impiegate per il pattugliamento entro le mura vaticane e in piazza san Pietro e sono state immatricolate con le targhe SCV 01200 e 01201 (ulteriori dettagli nella sezione "old e news"). Alla fine del 2017 le due Smart ED della Gendarmeria sono state ritirate e rimpiazzate da due esemplari identici ma dell' ultima versione in commercio, ovvero la terza serie (W 451), che viene prodotta dal 2014. Come prevedibile, le due nuove vetture hanno ricevuto le stesse targhe dei mezzi sostituiti: SCV 01001 e SCV 01002. I modelli subentrati, che mantengono la livrea della Gendarmeria Vaticana, si distinguono da quelli dismessi principalmente per il frontale di nuovo disegno e per la scritta "electric drive" aggiunta nella parte inferiore delle portiere. Nella seconda metà del 2024 una discreta quota di vetture è stata sodtituita da modelli elettrici, prevalentemente Volkswagen.
6/ Veicoli del Corpo dei Vigili del fuoco.
Il parco veicoli del Corpo sta cominciando ad essere un po' datato: dopo il 2011 è da segnalare l' entrata in servizio di un rimorchio telonato ad un asse, immatricolato nel novembre 2013 con la sola targa posteriore SCV 01108. Per quanto concerne i motoveicoli, ho già segnalato che le due Ducati 1200 Multistrada, assegnate alla Gendarmeria vaticana nel 2010, sono passate nel 2016 a questo Corpo. All' inizio del 2019 al parco veicoli si è aggiunto un motoveicolo "quad". Il quad-bike, detto anche quad, è un quadriciclo fuoristrada concettualmente derivato dagli ATV (all terrain vehicles) prodotto a partire dagli anni '60 e previsti per il trasporto di persone e cose su percorsi fuoristrada ed accidentati. A differenza degli ATV, nei quad sono state rimosse le caratteristiche più estreme, come la struttura anfibia, ed introdotti elementi di leggerezza e maneggevolezza sul terreno. Il primo quad è stato il Suzuki "quadrunner", presentato nel 1983. Oggi la produzione comprende due gruppi, i quad sportivi e quelli di utilità. Questi ultimi sono già in dotazione presso alcune stazioni di Vigili del fuoco, spesso ubicate in territori montani. Il mezzo in servizio nella Città del Vaticano è un BRP Outlander MAX XT 570T, prodotto dalla Bombardier Recreational Products, che ha sede in Canada a Montreal, ed è targato SCV/0206.
Arriviamo al 2019: all'inizio dell'anno si è aggiunto al rimorchio SCV 01108 un secondo rimorchio, simile al precedente, ovvero ad un asse telonato in rosso, ma di dimensioni ridotte. Anch'esso è stato immatricolato con la sola targa posteriore, SCV 01257. Ancora nel 2019 due nuovi mezzi sono stati acquisiti per completare il parco veicoli del Corpo. Nel mese di marzo è entrato in servizio un fuoristrada FCA (Fiat Chrisler Automobiles) modello Jeep Renegade Sport, dotato di un sistema integrale 4WD Actve Drive abbinato al quattro cilindri diesel 2.0 Multijet da 120 CV. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto ad interventi operativi e spostamenti veloci. Il veicolo, targato SCV 01261, si presenta in livrea rossa ed è privo sia delle dotazioni speciali di segnalazione acustica e visiva, sia dell' insegna del Corpo. Il 6 novembre 2019 è stata presentata un'autopompa-serbatoio (APS) allestita da BAI su telaio di un van MAN modello TGE 6.180E6. Il veicolo, targato SCV 01269, è ampiamente descritto nella sezione "old and news".
Nel mese di marzo 2023 è entrato in servizio un nuovo veicolo multiuso particolarmnte adatto a muoversi in territori complessi epercorsi off-road. Si tratta di un pick-up Ford Ranger allestito da ARIS (Applicazioni Rielaborazioni Impianti Speciali), azienda piemontese leader nel settore degli allestimenti speciali con sede a Lombardore (TO). Il veicolo di base è un pick-up 4X4 a doppia cabina dotato di motore diesel-eco 2.0 biturbo con cambio automatico erogante potenza di 213 CV. L'allestimento comprende impianto di segnalazione visiva ed acustica, sistema di scarrabilità (per l'installazione di differenti moduli specializzati), gancio di traino e verricello anteriore, sistema di comunicazione radio. Il mezzo presenta la tipica livrea istituzionale rossa con insegne del Corpo vaticano di appartenenza ed è stato immatricolato con targhe SCV 01326. La scelta di questo mezzo non è casuale: dal 2019 ad oggi la Ford ne ha fornito un centinaio di esemplari all' omologo Corpo italiano dei Vigili del fuoco. Alla fine del 2023 il Corpo si è dotato di una nuova auto di servizio, una Fiat Panda 4x4 targata SCV 01346. L' auto presenta la consueta livrea rossa e le insegne dello Stato ma non è dotata degli apparati di segnalazione acustica e visiva.
7/ Veicoli dei servizi sanitari.
In questo gruppo si segnalano alcuni nuovi mezzi immatricolati con targhe tipo 7: il primo è un Doblò Fiat targato SCV 01009, immatricolato ad aprile 2011 e adibito al trasporto di materiale sanitario. Il secondo è l' ambulanza personale di Papa Francesco, che nel 2016 ha sostituito l' analogo mezzo di emergenza ormai antiquato. ovvero l'ambulanza Volkswagen LT35 targata SCV 00899, donata dalla casa tedesca a Benedetto XVI nell' agosto 2005, che resta comunque in servizio ancora nel 2020. Il nuovo mezzo invece, targato SCV 01126, è stato allestito su telaio di un Mercedes-Benz Vito II serie. E' di colore nero, e si distingue esternamente per una minima dotazione di segnaletica luminosa. La dotazione medica è di altissimo livello, simile ad una vera e propria sala operatoria. L' elaborazione del mezzo è stata effettuata da una piccola impresa del settore, la Pegaso Design di Montemurlo (Prato), che recentemente è entrata a far parte del Gruppo Olmedo. Nel mese di giugno 2020 Papa Francesco ha messo a disposizione dell' Elemosineria pontificia, diretta dal card. Krajewski, l' ambulanza Fiat Ducato SCV 00780, con la precisa disposizione che venga utilizzata per l'assistenza dei poveri e dei senzatetto di Roma. Nello stesso periodo l'ambulanza gemella SCV 00775 è stata tolta dal servizio e, una volta radiata, è stata consegnata alla Orion srl insieme all' ordinativo di due nuove autolettighe di ultima generazione Fiat Ducato 295. La Orion è una giovane azienda, nata nel 1996, con sede a Calenzano (Firenze), rapidamente affermatasi nel settore dei veicoli di soccorso sanitario. I due nuovi mezzi non sono stati consegnati contemporaneamente: uno infatti è targato SCV 01280, il secondo SCV 01302.
Il 24 febbraio 2022 è iniziata la tragica invasione russa nel territorio dell’ Ucraina. La Santa Sede si è subito attivata sia nel versante diplomatico che in quello degli aiuti materiali agli ucraini, per i quali è iniziato un massiccio esodo verso l’ Europa, ipotizzando un numero totale di 10 milioni di esuli. Tra gli aiuti materiali figurano due ambulanze. La Città del Vaticano ha commissionato la fornitura, con consegna urgente, di due identiche ambulanze ancora alla Orion di Calenzano. Entrambi i mezzi, realizzati su telaio Fiat Ducato, dopo la benedizione da parte di Papa Francesco, sono stati condotti a destinazione guidati personalmente dal card. Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità. La prima ambulanza, targata SCV 01316, è stata consegnata dal prelato il 27 marzo 2022 a Leopoli (Lviv) in Ucraina. In accordo con il prefetto, alla presenza di Mieczyslaw Mokrzycki, arcivescovo metropolita di Leopoli, il mezzo è stato affidato al rappresentante del locale Centro regionale per la salute di mamma e bambino. La seconda ambulanza, targata SCV 01317, è stata presa in consegna il 10 aprile dal card. Krajewski che ha guidato per un giorno circa, questa volta fino a alla capitale Kyiv. L’ inviato del Papa ha prolungato la permanenza in Ucraina per tutta la settimana santa per officiare le celebrazioni religiose del Triduo Pasquale. La consegna del veicolo è avvenuta giovedì 14 aprile, direttamente al direttore dell’ ospedale cardiologico delle città, alla presenza del Nunzio a Kyiv, il lituano mons. Visvaldas Kulbokas. I due veicoli di soccorso presentano livrea a tre colori, bianco, arancione e giallo, e sono contraddistinti dalle insegne della sanità vaticana su tutti i lati; posteriormente compaiono affiancate le bandiere vaticana e ucraina. Accanto alla targhe sia anteriori che posteriori sono collocati gli adesivi CD in nero su bianco: ciò significa che i veicoli sono in qualche modo assimilati a tutti i veicoli diplomatici al fine di garantire tutela sia del personale di servizio che dei trasportati a bordo.
8/ Veicoli elettrici.
A partire dal 2011 cominciano a circolare veicoli vaticani a propulsione elettrica. Ma è con l'avvio del pontificato di Papa Francesco che aumenta in modo significativo la quota di veicoli elettrici ed ibridi. Come noto l' attuale Pontefice è molto sensibile alle tematiche ecologiche: con l' Enciclica "Laudato sì" del giugno 2015 Bergoglio ha richiamato l'umanità al rispetto dell' ambiente e alla scelta di uno sviluppo sostenibile. Questo nuovo corso passa anche attraverso scelte consapevoli in ambito automobilistico. Nel giugno 2019 la società Enel X ed il Governatorato vaticano hanno stipulato un accordo che prevede la installazione di 20 punti di ricarica per veicoli ciascuno con potenza di 22 kW.
8/1. I primi veicoli elettrici sono stati immatricolati nel marzo 2011. Si tratta di due Daimler Smart Fortwo ED (II serie) assegnate alla Gendarmeria Vaticana e targate SCV 01001 e SCV 01002.
8/2. Il 15 settembre 2012 nel corso di una breve cerimonia presso l' eliporto della residenza pontificia di Castel Gandolfo i rappresentanti della Renault hanno donato a Papa Benedetto XVI due vetture Renault Kangoo Maxi ZE (Zero emissioni). La prima è allestita come papamobile, destinata all' impiego a Castel Gandolfo, e presenta targhe rosse SCV 1. La seconda è destinata al Servizio della Gendarmeria, e come tale allestita in livrea blu del Corpo e dotata dei dispositivi specifici di tali veicoli. E' targata SCV 01065.
8/3. Il 23 luglio 2012 presso l' Autoparco vaticano la LeasePlan Italia, azienda leader nel noleggio e gestione flotte aziendali, ha presentato e donato al Governatorato due bus elettrici da utilizzare per il traferimento dei turisti nei Giardini vaticani. I due mezzi, di colore giallo, sono prodotti in Cina e sono targati SCV 01062 e SCV 01063.
8/4. A disposizione della Gendarmeria vi è una Renault Maxi ZE II serie elettrica, targata SCV 01228, di colore bianco, con le insegne del Corpo e dotata di specifici dispositivi di segnalazione visiva e acustica.
8/5. Il 17 dicembre 2016 Papa Francesco ha compiuto 80 anni, e nella ricorrenza ha ricevuto in dono una Nissan Leaf, vettura elettrica di produzione giapponese. La vettura è stata consegnata peronalmente al Pontefice nel gennaio 2017 dai rappresentanti del gruppo finanziario tedesco Wermuth Asset Managment e della Dri-We, piattaforma italiana per la gestione dell mobilità elettrica. Al momento non è noto se la vettura è immatricolata con targhe rosse SCV 1 o con normali targhe SCV.
8/5. Il 24 marzo 2017 la filiale romana della Volkswagen ha consegnato alla Gendarmeria vaticana due esemplari del modello "e-up", city car a propulsione elettrica, Le vetture sono di colore bianco, con fascia laterale gialla e insegna "GENDARMERIA". Dotate di lampeggianti d' emergenza, sono targate SCV 01200 e SCV 01201.
8/6. Il 31 maggio 2017 nel corso di una breve cerimonia nel piazzale antistante Casa Santa Marta, una folta rappresentanza della General Motors, guidata dal presidente della Oper Karl-Thomas Neumann, ha donato a Papa Francesco una vettira elettrica "Ampera.e", di produzione Opel. L' auto è stata presentata con targhe tedesche GG-CV 200E. Non mi è noto se l'auto è stata immatricolata con targhe vaticane.
8/7. Alla fine del 2017 le due Smart del 2011 sono state ritirate e sostituite da due analoghe vetture di terza generazione, che mantengono le stesse targhe SCV 01001 e SCV 01002.
8/8. Nel 2019 si rinnova il legame tra la Daimler e la Città del Vaticano, ancora con la consegna di auto elettriche. Il 25 luglio nei giardini vaticani i vertici della Daimler AG ed il Segretario Generale del Governatorato hanno presentato alla stampa due esemplari di Smart EQ ForFour che la casa tedesca ha fornito nella forma di comodato d'uso per cinque anni. I due veicoli, in livrea bianca, sono destinati alla Governatorato Vaticano. Entrambe le vetture sono state presentate (ed è la prima volta nella storia delle targhe vaticane) con targhe "sample" SCV 00000 e poi immatricolate SCV 01263 e SCV 01264.
8/9. In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente la Nissan ha donato alla Città del Vaticano un esemplare di Leaf, prima auto 100% elettrica al mondo per vendite, con 530.000 pezzi in circolazione. La versione europea è prodotta a Sunderland in Gran Bretagna. La Leaf (acronimo di Lead, Environmentally friendly, Affordable, Family car) è una berlina a 5 porte disponibile con due soluzioni di autonomia ed è dotata della tecnologia e-Pedal per la guida con un solo pedale (sollevando il piede dall’acceleratore la vettura si arresta in modo graduale e completo). Il propulsore è di tipo asincrono trifase e dispone di una potenza massima da 109 a 214 CV a seconda delle batterie montate. L’autonomia di viaggio arriva fino a 385 Km. La cerimonia di consegna si è svolta il 5 giugno 2021 nei Giardini Vaticani: l’ auto è stata consegnata al card. Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato SCV dal presidente della Nissan italia Marco Toro, alla presenza dell’ambasciatore giapponese presso la Santa Sede Seji Okada e di quello inglese Sally Axworthy. La vettura è stata presentata già immatricolata con targa SCV 01309.
8/10. Il 22 settembre 2021, con una breve cerimonia svoltasi prima dell' udienza generale, la BMW Italia ha presentato e donato al Pontefice un esemplare della sua city car elettrica i3. Il Santo Padre ha accolto, in rappresentanza del marchio bavarese, Nicolas Peter, responsabile finanziario di BMW Group e Massimiliano Di Silvestre, presidente di BMW Italia. La i3, uscita nel 2013, è una vettura "compatta" urbana di dimensioni contenute. Il propulsore elettrico di tipo sincrono eroga una potenza di 170 CV e le batterie al litio (120 Ah) garantiscono un'autonomia di circa 300 Km. L'esemplare donato è interamente verniciato di bianco ed è stato presentato già immatricolato con targhe SCV 01312.
8/11. Le scelte ecologiche di Papa Francesco, delineate fin dal 2019, per quanto concerne lo stato vaticano sono ormai definitivamente in via di attuazione. Le vetture sono parte della strategia di decarbonizzazione, così la mobilità sostenibile è al centro di un programma specifico denominato "Conversione ecologica 2030", che prevede entro la fine di questo decennio la graduale sostituzione integrale del parco veicoli dello stato con modelli elettrici o ibridi. Nel solo 2024 è previsto l' arrivo di una quarantina di vetture, destinate ai vari uffici dell'amministrazione vaticana. Il gruppo Volkswagen è il partner scelto per il progetto: nel novembre 2023 le due parti hanno siglato un accordo e le prime due vetture sono state presentate a Bergoglio il 16 novembre 2023: Imelda Labbè, responsabile marketing e vendite VW, e Christian Dahlheim, presidente di VW Financial Services, hanno personalmente consegnato al Papa, con una breve cerimonia in piazza Santa Marta, due esemplari di ID.3 Pro Perfomance, vetture dotate di batterie da 58 kWh con motore elettrico erogante 204 CV di potenza. Le auto sono state consegnate già immatricolate SCV 01343 e SCV 01344. Le consegne continuano a ritmo serrato nel 2024: a giugno risultano in servizio numerosi esemplari del nuovissimo modello ID.5 con aumentata autonomia di percorrenza. Tra le vetture consegnate segnalo SCV 01343, 01344, 01356, 01361, 01371. 01402, 01403.
9/ Targhe CV.
Ricordo che queste targhe (tipo 6) sono state introdotte a partire da CV 03000 nel gennaio 1988 per l’ immatricolazione dei veicoli privati dei cittadini vaticani. In occasione della mia terza visita in Vaticano nel settembre 2010 mi era stato comunicato che, a differenza delle targhe SCV in esaurimento, era ancora disponibile un discreto lotto di targhe CV. Nei primi mesi del 2013 si è passati, sempre su targhe di tipo 6, a CV 03900. Nel corso del mio quarto viaggio in Vaticano mi è stato comunicato l’ ultimo numero assegnato alla data del 15 novembre 2013: CV 03929.
Nel 2015 l' immatricolazione CV 03950 è stata assegnata ad una Alfa Romeo Giulietta in servizio presso l' Arcivescovado di Firenze, quindi nella disponibilità dell' arcivescovo del capoluogo toscano card. Betori. Ad aprile 2016 la progressione numerica è finalmente giunta a CV 04000 e contrariamente alle aspettative non si è verificato il passaggio al tipo 7. Certamente vi è stata una nuova fornitura di targhe CV, ma ancora di tipo 6. Il centro di produzione è sempre lo stesso, per cui l' ologramma continua ad essere del tipo P.G.S. B1.
Giunti ad agosto 2022, il Servizio della motorizzazione non sembra intenzionato a passare alle targhe tipo 7: al momento la targa più alta osservata (da Falato a Firenze) era CV 04242 su di una grossa berlina BMW. Il traguardo CV 04300 è stato raggiunto ad agosto 2023. Anche nel 2024 le targhe CV rimangono nel tipo 6: il numero più alto osservato a giugno è SCV 04334.
Maggio 2016 (Balbis)
A differenza delle targhe SCV, quelle CV presentano un tasso di nuove immatricolazioni decisamente uniforme: analizzando i trent’anni 1988-2017, esso si attesta, in modo molto lineare, su 35 nuove targhe/anno, ovvero all’ incirca tre al mese. Il motivo di tale uniformità deriva dalla tipologia delle immatricolazioni CV, destinate ai cittadini vaticani, ovvero ad un “bacino di assegnazione” rigido e stabile sia dal punto di vita qualitativo che quantitativo. Ma chi sono i cittadini vaticani ? Lo stabilisce la legge vaticana CXXXI, firmata da Papa Benedetto XVI “motu proprio” il 22 febbraio 2011 ed in vigore dal primo marzo dello stesso anno. Questa legge ha sostituito la precedente (legge III “sulla cittadinanza ed il soggiorno”), firmata da Papa Pio XI il 7 giugno 1929). La principale modifica introdotta dalla nuova legge è l’eliminazione dell’automatismo “residenza = cittadinanza”. Cittadini dello Stato sono:
a) i Cardinali residenti della Città del Vaticano o in Roma
b ) i diplomatici della Santa Sede
c) coloro che risiedono nello Stato in quanto vi sono tenuti in ragione della carica o del servizio
d) coloro che sono autorizzati dal Sommo Pontefice a risiedere nello Stato, indipendentemente dalle condizioni previste alla lettera c)
e) il coniuge ed i figli di un cittadino. Questi ultimi al compimento del 18^ perdono la cittadinanza ma mantengono, a richiesta, il diritto di residenza nello Stato.
Notiamo che il Papa non è compreso tra i cittadini vaticani, ma tale status è implicito, essendo Egli “Monarca assoluto dello Stato”.
I dati anagrafico-statistici non sono di facile reperibilità, e spesso sono discordanti. Io faccio riferimento ad una nota diffusa dalla Gendarmeria Vaticana ad agosto 2012, che ha fornito dati aggiornati al 31 dicembre 2011.
594 cittadini vaticani:
1 Sommo Pontefice
70 Cardinali, di cui 17 abitanti nello stato (dato ufficiale febbraio 2019)
307 Ecclesiastici con status diplomatico
51 altri Ecclesiastici
1 religiosa
109 Guardie Svizzere
54 laici e laiche
Tra cittadini e residenti non cittadini, abitano stabilmente nello Stato 453 persone (dato ufficiale febbraio 2019). Secondo altre fonti invece gli abitanti stabili sono 439, di cui 258 religiosi e 181 laici, incluse le Guardie svizzere. La popolazione vaticana, che comprende cittadini + residenti non cittadini, risulta in costante calo:
dai 994 del 1931, si è passati agli 880 del 2005, ai 793 (572 cittadini, 221 residenti non cittadini) del primo marzo 2011.
Ora, i cittadini, che come detto sono i destinatari delle targhe CV, sono tipologicamente stabili, per cui il tasso di immatricolazione non può che essere altrettanto stabile. Per giunta non tutti i gruppi di cittadini della tabella precedente rientrano nell’ ambito CV: i Cardinali si servono prevalentemente di auto di servizio con targa SCV, raramente dispongono di veicoli privati CV; gli ecclesiastici di rango diplomatico se operano a Roma rientrano nell’ ambito delle targhe XG, se sono accreditati presso governi esteri sono soggetti alle singole normative nazionali sulle targhe CD. Rimangono allora solamente le Guardie Svizzere ed un centinaio di ecclesiastici e laici addetti ai più disparati servizi vaticani. Occorre poi aggiungere, per completezza, un piccolo numero di automezzi che, pur non essendo assegnati a privati, sono targati CV, verosimilmente per motivi di riservatezza. Sono infatti utilizzati per lo più dalla Gendarmeria, e in talune occasioni sono stati impiegati per il trasporto del Pontefice. L' elenco di questi mezzi, anche dei più recenti, è riportato nel paragrafo delle targhe tipo 6, dal momento che le targhe CV a tutt'oggi (febbraio 2021) non sono ancora passate al formato tipo 7. Va infine segnalato che un esiguo numero di persone pur non avendo cittadinanza vaticana hanno tuttavia diritto, in virtù del loro rilevante ruolo operativo nell'ambito dello Stato vaticano, ad immatricolare i propri veicoli privati con targhe CV. Si tratta dei direttori delle Amministrazioni della Santa Sede (in totale sette), che mantengono il diritto per tutta la durata del loro incarico. Anche altri funzionari di alto livello possono richiedere la concessione di targhe CV per i propri veicoli, ma l'esito della richiesta è legato alla discrezionalità della Presidenza del Governatorato.
Qui di seguito, alcuni dati sulla progressione numerica CV.
CV 03000 1/88 dato ufficiale
CV 03900 2/13
CV 03930 11/13 dato ufficiale
CV 04000 4/16
CV 04080 4/18
CV 04100 11/18
CV 04150 2/20
CV 04200 2/21 dato ufficiale
CV 04240 8/22
CV 04300 8/23
CV 04335 6/24