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Rimorchi SCV


Fotografia S. La Camera
 
Questo argomento è piuttosto limitato, ma non per questo meno interessante di altri temi vaticani. Si possono distinguere cronologicamente due periodi, quello storico, che va dal 1930 alla fine degli anni '60, e quello moderno-contemporaneo, che si estende dagli inizi degli anni '70 ad oggi.  Il periodo storico l' ho analizzato compiutamente nel mio libro "Le targhe della Città del Vaticano",  dunque qui limito la mia analisi  ai decenni più recenti.   E' proprio in questo periodo che sono entrati in  servizio nello Stato vaticano rimorchi di tipologie differenti rispetto a quelli classici agricoli. Il numero complessivo resta molto piccolo, all' incirca una dozzina, ma si possono suddividere in  in tre gruppi:
1-rimorchi agricoli
2-carrelli ad un asse
3-altri rimorchi

I rimorchi agricoli, ad uno o due assi, sono utilizzati sia  nei territori  vaticani in Castel Gandolfo che nello Stato, e sono adibiti alla attività prettamente agricole e di manutenzione delle vaste zone verdi. Trainati da trattori, non risultano immatricolati e sono pertanto privi di targa.
I carrelli ad un asse, o carrelli appendice, sono utilizzati per il trasporto di picoli macchinari o attrezzature. Uno di essi è in servizio presso il Corpo dei Pompieri  ed è un carrello motopompa. Anche la Gendarmeria  dispone di un carrello trainato da un furgone Daily IVECO del Corpo stesso.  Anche questi mezzi non sono targati.
Il terzo gruppo è eterogeneo, comprende ad esempio un paio di rimorchi a pianale senza sponde, utilizzati per il trasporto di transenne e sedie da collocare in piazza San Pietro per le udienze generali del pontefice ogni martedi. In precedenza questi pianali, non targati, erano trainati da trattori,  mentre attualmente, per abbattere l 'inquinamento atmosferico, il traino è affidato a mezzi elettrici.
In linea di massima dunque i rimorchi non sono targati, ma esistono criteri in base ai quali l' immatricolazione è prevista. Se l' ingombro è minimo, come per i carrelli appendice, la targatura è esclusa. Il secondo criterio riguarda le modalità operative:  se per un rimorchio è previsto l' utilizzo al di fuori delle mura vaticane la sua tracciabilità diviene importante  per cui viene targato. Ma l' elemento fondamentale resta la sicurezza: se un mezzo,  per dimensioni e tipo di impiego va assicurato legalmente,  la sua immatricolazione è necessaria. Ove richiesta, la targatura prevede l' utilizzo di una targa per motoveicoli.
L' amministrazione vaticana nel mese di novembre 2013 ha acquistato un  rimorchio, prodotto da un' azienda italiana (Cresci di Arezzo), ed entrato a far parte della dotazione di mezzi del Corpo dei Vigili del fuoco vaticani. Esso staziona abitualmente con gli altri veicoli nel cortile del Belvedere, davanti alla caserma del Corpo stesso. Il  rimorchio ha un solo asse ed è costituito da un pianale metallico grigio su di cui si erge una telonatura rossa.  E' immatricolato SCV 01108 con targa  posteriore tipo 7;  non presenta targa anteriore, rimasta presumibilmente negli scaffali della Motorizzazione vaticana. Mi sono chiesto perchè non è stata utilizzata una targa per motoveicoli: probabilmente si tratta solo di opportunità nel senso che lo spazio a lato della luce-targa è  idoneo ad ospitare proprio una targa del genere. Nel 2019 si è aggiunto un secondo rimorchio, anch'esso assegnato ai Vigili del fuoco, di minori dimensioni ma della stessa tipologia: cassone piano ad un asse e telonatura rossa.  Per l'immatricolazione è stata impiegata ancora una targa ordinaria, SCV 01257.  Anche in questo caso la targa anteriore è assente.