Renault Kangoo ZE (set 2012)
Con una breve cerimonia svoltasi nell’ eliporto della residenza pontificia di Castel Gandolfo il 5 settembre 2012 , la Renault ha donato a Benedetto XVI due veicoli elettrici, entrambi derivati dal modello Kangoo Maxi ZE (“Zero emissioni”). La presentazione dei mezzi è stata condotta dai due massimi esponenti della Renault-Nissan, il Presidente Carlos Ghosn e il Direttore Generale Jacques Bousquet.
La prima vettura è stata allestita appositamente per gli spostamenti del pontefice in Castel Gandolfo. Il modello-base è stato sottoposto a sostanziali modiche da parte degli ingegneri della Renault con la collaborazione di Gruau, una delle maggiori eccellenze del design automobilistico francese. I lavori sono durati sei mesi. Il corpo vettura è stato allungato a m. 4,6 per inserire le modifiche, quasi tutte a carico del settore posteriore: tetto panoramico apribile, vetri laterali ampliati ed amovibili, portiere laterali posteriori a battente anziché a scorrimento, inserimento di predellini elettrici a scomparsa per agevolare l’ accesso.
I posti a sedere sono quattro, con due ampie, comode poltrone posteriori. Sia la carrozzeria che gli interni sono bianchi, l’ insegna pontificia è applicata sulle portiere anteriori.
Il motore sviluppa una potenza di 44 kW pari a 60 CV, per una velocità massima di 110 km/h. Le batterie, agli ioni di litio, garantiscono una autonomia di km. 170.
I giornalisti l’ hanno definita “papamobile elettrica” ma il portavoce della Santa Sede Padre Lombardi nel corso della successiva conferenza-stampa ha precisato che non è definizione corretta in quanto questo termine definisce i veicoli blindati, tradizionalmente mezzi Mercedes-Benz di classe G ed ML, usati dal papa per circolare nei luoghi pubblici. Questo mezzo invece sarà utilizzato solo per gli spostamenti in Castel Gandolfo. Per quanto concerne la blindatura, è noto che Benedetto XVI da tempo sollecita la costruzione di un fuoristrada Mercedes-Benz a propulsione elettrica, ma le attuali tecnologie non consentono di coniugare il peso elevato della blindatura col motore elettrico: le prestazioni consentite, in termini di velocità e spunto, sarebbero estremamente basse, inferiori a standard di sicurezza accettabili. Un’ annotazione sul termine “papamobile”: il vocabolo fu coniato da un giornalista con riferimento ai primi veicoli usati da Giovanni Paolo II, ma il papa polacco non apprezzava l’ espressione, giudicandola poco decorosa. Tuttavia il termine è entrato sempre più nel lessico comune, tanto da essere divenuto un neologismo universalmente riconosciuto.
Il Kangoo è targato SCV1: le targhe, in rosso su bianco, sono uguali, dunque la posteriore è di tipo corto.
La seconda vettura è praticamente gemella di quella papale, sia negli interni che nella carrozzeria, ma è completamente diverso l’ impiego previsto: è infatti destinata alla Gendarmeria Vaticana e come tale si presenta con livrea blu e la scritta laterale del servizio cui è appunto assegnata. Sempre sulle fiancate sono disegnate le fascie bianca e gialla, ovvero i colori della bandiera vaticana. Sul tetto sono collocati i dispositivi luminosi di segnaletica previsti dalla normativa stradale. L’auto è stata immatricolata SCV 01065, targhe ordinarie di tipo 7.