La legge pontificia XII del 31 gennaio 1930 (“Regolamento per la circolazione degli autoveicoli”), che introdusse le prime targhe vaticane, definisce solamente quelle per gli autoveicoli, ma l’allegato C del Regolamento stesso fissa tasse distinte per il rilascio delle targhe per automobili e autocarri (lire 25) e per motociclette (lire 20). Ne consegue che le prime targhe vaticane per motoveicoli (tipo 1 secondo la mia classificazione) risalgono a questa data. La numerazione inizia da SCV/01, ovvero con prefisso 0, probabilmente usato per evitare confusione con le targhe degli altri veicoli. Secondo alcuni osservatori però questo numero non fu usato, partendo invece da 02: l’utilizzo del numero 1 poteva apparire poco opportuno su di un motoveicolo considerando che esso è sempre stato riferito al principale veicolo del pontefice. Inoltre la targa SCV/01 non è mai stata osservata né segnalata. Eppure nel 1971 il Segretario Generale del Governatorato, avv. Trocchi, mi precisò proprio l’inizio della serie da 01. Recentemente Sabadin ha trovato la prova definitiva: in un registro dell’ ACI ha reperito il documento d’immatricolazione in data 5 aprile 1939 del motoveicolo BMW con targa Roma 13182, con annotazione che il veicolo proveniva dalla Città del Vaticano ove già era stato immatricolato con targa SCV 01. Purtroppo non si conosce la data dell’ immatricolazione originaria. Trattandosi di un marchio tedesco si può presumere che fosse un dono privato o ufficiale ad una personalità vaticana di rilievo. La seconda targa, SCV/02 fu oggetto di più reimmatricolazioni, visto che negli anni ’60 e ancora negli anni ’80 circolò su differenti modelli di “Vespa Piaggio”. La prima immatricolazione, risalente al 1930, è sconosciuta. Abbiamo informazioni anche sulla SCV 05: fu assegnata nei primi anni '30 ad una Harley Davidson che nel 1936 fu venduta a Roma e quindi reimmatricolata. La targa tipo 1 è simile al modello italiano del 1927: è metallica di forma quadrata con lato di mm 165 e presenta un bordo di contorno rialzato. I caratteri sono neri e lo sfondo bianco; in alto si trova la sigla S.C.V. e il numero è al di sotto. Fino a 09 le due cifre sono affiancate al centro, mentre da 010 ogni cifra è collocata al di sotto delle tre lettere. Sono solamente quattro le immagini esistenti: SCV/09, SCV/013, SCV/019 e SCV/020. Da una attenta analisi si osservano almeno un paio di varianti grafiche: la prima risale al 1930, la seconda risale grosso modo al 1960, avendo caratteri uguali a quelli delle analoghe targhe italiane di quel periodo. A causa del riutilizzo e delle reimmatricolazioni non è possibile individuare un ipotetico numero di passaggio tra i due stili. La presenza del sigillo ufficiale vaticano, posto lungo il bordo di sinistra, non è costante: manca ad esempio in SCV/013 e SCV/020. Per quanto concerne la tipologia dei veicoli interessati, in origine negli anni ’30 erano motoveicoli, impiegati in vari servizi statali (poste, comunicazioni epistolari e documentali tra sedi e uffici, etc. Internet e le email non erano ancora nati…) e motocarri adibiti ai trasporti all’interno dello Stato (transito merci, nettezza urbana, etc). Questi ultimi erano generalmente modelli a tre ruote Guzzi e Piaggio: la versione standard di quest'ultima era l' "Ape", apparsa nel 1948. Alla fine degli anni ’50 l’impiego di queste targhe fu esteso ai trattori agricoli e poi ad altre tipologie di mezzi distinti da autovetture ed autocarri, quali piccole macchine per manutenzione strade, carrelli elevatori ed altro ancora. Fin dalle origini l' impiego di queste targhe riguardava anche motoveicoli privati, quindi di cittadini vaticani e di guardie svizzere. Le due moto Harley Davidson in tabella ne sono indicative. Come sappiamo anche le autovetture private portavano targhe SCV, ma dagli anni ’50 passarono a targhe EE. I motoveicoli sembra invece abbiano mantenuto targhe dello Stato ma non è escluso, in taluni casi, il ricorso a targhe EE italiane anche per essi. I numeri e le osservazioni sono talmente limitati che non consentono conferme certe. La progressione numerica terminò nel 1987 con SCV/055 per passare alle targhe tipo 2, continuando la numerazione originale da 0056. La tabella qui di seguito riporta i dati disponibili (Gallina, Evangelista).
031
01 |
BMW |
1930 |
02 |
?
Vespa Piaggio |
1930
1965,1983 |
03 |
|
|
04 |
|
|
05 |
Harley Davids. |
'30 |
06 |
|
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07 |
|
|
08 |
|
|
09 |
motocarro |
1970 |
010 |
|
|
011 |
Ape Piaggio |
1970 |
012 |
Ape Piaggio |
1972 |
013 |
Ape Piaggio |
1972 |
014 |
|
|
015 |
|
|
016 |
Vespa Piaggio |
1982 |
017 |
Ape Piaggio |
1975 |
018 |
? |
1975 |
019 |
Vespa Piaggio |
1973,1986 |
020 |
Tratt. Fiat 300 |
1974 |
021 |
Ape Piaggio |
1983 |
022 |
|
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023 |
Harley Davids. |
1984 |
024 |
|
|
025 |
|
|
026 |
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027 |
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028 |
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029 |
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030 |
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031 |
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032 |
Apecar Piaggio |
1985 |
033 |
Motospazzatrice |
1985 |
034 |
Apecar Piaggio |
1985 |
035 |
Vespa 125P |
1988 |
036 |
Vespa Piaggio |
1988 |
037 |
Apecar piaggio |
1988 |
038 |
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039 |
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040 |
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041 |
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042 |
motociclo |
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043 |
mc Honda 175 |
1981 |
044 |
mc Cagiva |
1985 |
045 |
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046 |
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047 |
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048 |
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049 |
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050 |
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051 |
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052 |
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053 |
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054 |
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055 |
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ultimo nr. |