Quarto viaggio in Vaticano
Dopo alcune settimane di attesa , finalmente il 31 ottobre è arrivata la mail di invito per il mio quarto viaggio in Vaticano. Sapevo che “Oltre Tevere” la situazione amministrativa è un po’ instabile a causa di un totale rimodellamento della Curia da parte di Papa Francesco e che ciò rende difficile trovare un funzionario, laico o religioso, disposto ad occuparsi di cose non strettamente attinenti i propri carichi istituzionali: per questo non mi aspettavo l’invito prima della prossima primavera, e la mail mi ha veramente colto di sorpresa.
Nella mail, proveniente dalla Direzione dei Servizi Generali, mi si chiedeva invece una sollecita risposta ed io proposi per l’appuntamento venerdì 15 novembre. Mi organizzai velocemente per il lavoro, prenotai hotel e Freccia Rossa per Roma e giovedì 14 novembre Renata ed io partimmo da Milano. Durante il viaggio, veloce e molto confortevole, controllai i miei appunti e le questioni da porre al Direttore della Motorizzazione. Alle 17 eravamo già a Roma, e dopo la rapida sistemazione in hotel scendemmo per le vie della capitale. Il clima era mite, avevamo lasciato a Milano il freddo. Nella notte piovve , venerdì mattino il cielo era grigio ma non pioveva più. Alle 9 raggiungemmo Piazza San Pietro e ci spostammo nel lato sinistro verso l’ ufficio postale mobile vaticano: volevo verificare se avesse targhe SCV. Al contrario era immatricolato con targhe italiane, una ripetitrice gialla BGr 616HT e una targa RIMORCHIO AB 22221.
Ci avviammo poi verso l’ ingresso di Porta S. Anna, ove vidi la prima auto vaticana, una Mercedes Benz targata SCV 00893. Appena entrati in Vaticano, nello stesso punto in cui avevo fotografato anni fa lo scooter di una Guardia svizzera CV 0402 vi trovai CV 0421.
Di lì a poco avrei saputo che era l’ ultima targa emessa nella serie dei motoveicoli privati. Transitammo davanti alle Poste Centrali, ove vidi solo ciclomotori di servizio con targa italiana e poi notai un nuovissimo veicolo dei servizi sanitari, un Fiat Doblò targato SCV 01009. Essendo in anticipo raggiungemmo l' adiacente parcheggio di Santa Rosa: qui vidi la piccola Fiat SCV 01054, parcheggiata in un angolo tranquillo.
Davanti alla Poste Vaticane
Così mi sistemai comodo e col metro misurai le targhe: trovai conferma delle misure ipotizzate, 486X109 la posteriore e 109X340 l’ anteriore. Renata controllava la situazione e cominciava a temere l’ arrivo di un gendarme perché mi attardavo chino dietro l’ auto: stavo esaminando con cura la filigrana MEF B1 e avevo poi trovato la distanza perfetta per un primissimo piano fotografico dello stemma vaticano. Poi con calma ci avviammo alla Motorizzazione. La dottoressa M. ci accolse con grande gentilezza e ci mise in attesa nella piccola stanza, la stessa che Marcello, Monica e Guglielmo ben ricordano.
Verso la Motorizzazione, via San Pio X
Ingresso della motorizzazione
In attesa...
Quasi subito arrivò il Direttore: ci salutò con molto calore e fin dalle prime battute capii che il mio Sponsor aveva chiesto ed ottenuto la massima disponibilità di collaborazione. Basti pensare che l’ incontro durò 90 minuti, senza alcuna fretta da parte del Direttore stesso. Ecco la sintesi degli argomenti trattati.
-Primo numero della serie tipo 6, SCV 00nnn: questione fondamentale, assolutamente da chiarire. Il dato non è disponibile nel RVV poiché l’ informatizzazione parte da SCV 00600. Tuttavia a memoria l’ inizio fu SCV 00500: inizialmente la progressione non fu del tutto lineare ma lo divenne da SCV 00540. I numeri da 00500 a 00539 furono prelevati in seguito occasionalmente per svariati motivi, ad esempio le parate. Ora comprendo i dati di Ralidis, nel 1993, SCV 00506 e SCV 00525, che avevo ritenuti erronei. Ancora, nello specifico: SCV 00528 è la BMW segnalata da De Benedictis. Spiegazione: capitò la necessità di una rapida immatricolazione proprio alla fine di gennaio 2011, ovvero nella fase di change-over tra tipo 6 e tipo 7, per cui si attinse dalla scorta 00500-00539. Ancora, SCV 00538 è il minibus MB 616CDI da me segnalato in occasione del Conclave 2013. Fu il Direttore in persona a predisporne l’ immatricolazione estemporanea. Attualmente vi è la disponibilità residua di 6-7 targhe in questo lotto, che possiamo definire in un certo senso “d’ emergenza”.
-Targhe tipo 7 SCV. Confermato come primo numero SCV 01000, non 01001. La prima targa è rimasta “in casa”, infatti è stata assegnata ad una VW della Motorizzazione. Il passaggio a nuove targhe nel 2011 non era strettamente necessario ma poiché la fornitura di targhe era (ed è tuttora) a carico dello stato italiano occorreva utilizzare un formato disponibile presso il Poligrafico per evitare costi molto maggiori: per la targa posteriore non vi erano problemi, il vecchio formato 486X109 continuava infatti ad essere utilizzato per le targhe speciali italiane (EI etc), occorreva solamente adottare l’ attuale grafica. Per la targa anteriore invece dovette essere abbandonato il formato 115X340, non più disponibile, passando a 109X340. Il formato italiano eurotarga con bande blu non fu ritenuto idoneo. Perché il foro per il bollo è spostato in alto? Perché ciò è del tutto indifferente. La fornitura depositata presso il Governatorato è di 250 set di targhe, da SCV01000 a SCV01249.
-Normativa. Attualmente non è stato emanato alcun decreto sulle nuove targhe. E’ previsto però che prossimamente ciò avvenga ad opera della Pontificia Commissione per lo Stato. Il decreto dovrebbe contenere gli opportuni riferimenti agli standard europei sulle targhe.
-Targhe CV: non vi è ancora il tipo 7, continua la distribuzione della scorta disponibile. Non è noto l’ultimo numero disponibile in quanto il deposito di targhe è altrove, alla Motorizzazione si tiene solamente la scorta necessaria per l’impiego a breve. Il passaggio al tipo 7 dovrebbe comunque collocarsi a CV 03950 o CV 04000. Parlammo molto di dimensioni delle targhe: il Direttore si rese conto del mio interesse sulle misure precise e, con mia grande sorpresa, si fece portare :
Foto ricordo
Al lavoro: misurazione delle targhe
il set CV 03930, prossimo numero assegnato
il set SCV 01108, prossimo numero assegnato
targa moto SCV/0182, prossimo numero assegnato
targa moto CV/0422, prossimo numero assegnato
-Targhe EE: si conferma che prima delle targhe CV furono utilizzate per i veicoli privati vaticani le targhe italiane EE. Sicuramente nel periodo 1984-1987, ma verosimilmente anche nel periodo 1960-1984. Questo dato ufficiale è da ritenersi definitivo, lo inserisco pertanto nel testo.
-Reimmatricolazioni. Viene chiarito che il ricorso alle re immatricolazioni è in disuso. Salvo rari casi si procede all’ impiego di nuove targhe. Vi è effettivamente una significativa accelerazione nelle immatricolazioni dovuta al fatto che una buona parte del parco veicoli di servizio, principalmente Ford Mondeo, è giunta al termina della vita con conseguente demolizione. E’ stato ricostituito il parco veicoli soprattutto con auto Volkswagen, immatricolate in blocco con numeri contigui a partire da SCV 01030. Le targhe dei mezzi radiati vengono realmente distrutte (“tagliate”) presso l’ Officina Centrale .
Autovettura radiata dal RVV
-Sigillo dello Stato. I precedenti noti problemi di approvvigionamento del piombo sono stati risolti con una bella pensata. Si ricorre ai piombini che le Poste utilizzano per sigillare i pacchi. Su questo punto il Direttore si soffermò affabilmente.
Punzonatrice per la preparazione del sigillo ufficiale. In alto si intravede la TARGA PROVA
Si fece portare alcuni piombini originali e l’ apposito attrezzo punzonatore: si tratta di una tenaglia molto pesante, nei due becchi contrapposti vi sono due cilindretti incisi, uno con lo stemma vaticano e l’ altro con la sigla RAV (non si è ritenuto necessario modificare la sigla in RVV). Ovviamente le due incisioni sono in negativo: schiacciando con forza il piombino vergine si ottengono due effetti: viene evidenziato il disegno in rilievo e l’assottigliamento dilata il dischetto che si incastra nel foro nella targa del diametro di mm 8. I due fac-simile, fronte e retro, mi sono stati regalati….
Splendido ricordo della giornata
Tutte le targhe ora sono dotate del sigillo ufficiale. L’ operazione di punzonatura viene effettuata al momento del montaggio della targa presso il settore carrozzeria dell’ Autoparco.
-Targhe PROVA. Sicuramente questo è il pezzo forte. Vista la disponibilità molto ampia tornai sul tema già trattato nel 2010. Il Direttore si fece portare la targa PROVA/SCV 5. E’ molto simile alla 4 che vedemmo quattro anni fa, ma questa volta ho potuto fotografarla. Non divulgherò la foto perché non voglio che se ne faccia man bassa, la mostrerò di persona a chi lo vorrà. Interessante il fatto che queste targhe sono 5, quindi da SCV 1 a SCV 5. La targa è metallica, senza bollo e con il noto apparato di cinghie di supporto. Vi è pure una custodia di plastica come contenitore, simile a quelle usate in Italia per queste targhe.
-Garage pontificio. Come ultimo argomento chiesi spiegazioni sui veicoli papali. Come noto papa Francesco ha scelto il basso profilo per i suoi veicoli, usando solamente utilitarie prese dal parco veicoli ordinario. La Renault 4 recentemente donata è stata presa in carico direttamente dalla Direzione dei Musei. Le targhe VR sono sul sedile, l’ immatricolazione SCV 1 non è transitata dal RVV.
Dopo più di un’ora ci preparavamo al commiato, ma il Direttore aveva ancora una sorpresa in serbo: ci fece entrare nei locali dell’ Autoparco, pieni di auto nuove (tutte in fila le VW di servizio, al momento a riposo), minibus , auto radiate ed altro. Fotografammo l’ ultima auto privata immatricolata , in attesa di consegna: CV 03929. In fondo al locale passammo ad una piccola scala ed entrammo nel locale sotterraneo: poca illuminazione, ma quello che vedemmo è difficile da dimenticare. C’ erano alcune vecchie Mercedes pontificie, ed altre appartenute a Segretari di Stato. Tre i modelli da citare: Mercedes Benz Limousine anni ’60 targata SCV 11, stesso modello SCV 12 (targhe probabilmente rifatte) e una terza MB più recente appartenuta al Card. Casaroli, Segretario di Stato Vaticano dal 1979 al 1990. La targa posteriore è di tipo 5, perfettamente originale con bollo ufficiale.
Un’ autentica gemma…. Infine uscimmo e salutammo con gratitudine. Feci solo presente che ci sarebbe piaciuto andare alla Stazione vaticana, ben sapendo che occorre un permesso. Nessun problema, l’autorizzazione telefonica sarebbe arrivata immediatamente alla Gendarmeria.
Verso il Governatorato
Cortile del Belvedere
Raggiungemmo allora il Cortile del Belvedere con il suo ampio parcheggio ( solo targhe italiane), quindi imboccammo il Grottone, che è un lungo tunnel scavato nella roccia al termine del quale si accede alla zona vaticana più protetta: di lì infatti svoltando a sinistra si accede al cortile di San Damaso e alle Sacre Logge, a destra invece ci si avvia verso il Governatorato ed i Giardini Vaticani. I gendarmi ci fermarono, ma appena ci identificarono si fecero da parte augurandoci buona passeggiata. Due strade di lì conducono alla Stazione, la Via delle Fondamenta che costeggia San Pietro e la Via del Governatorato: noi prendemmo la seconda per ammirare la splendida costruzione del Palazzo del Governatorato. Lasciandolo sulla destra si scende alla Stazione Ferroviaria.
Stazione Vaticana
L’ edificio, iniziato nel 1929 su progetto dell’ Ing. Giuseppe Momo, fu inaugurato nel 1933, per essere poi consegnato dal governo italiano alla Santa Sede il 2 ottobre 1934. La costruzione è maestosa e l’interno decisamente sontuoso con abbondante uso di marmo e con il soffitto a cassettoni. La facciata è in marmo travertino. La sontuosità fu voluta nella prospettiva di fungere da luogo di arrivo di capi di stato ed autorità in visita al pontefice. In realtà ciò non avvenne e l’ unica funzione svolta dall’ edificio divenne quella di centro di smistamento di traffico commerciale. Circa dieci anni fa il salone è stato convertito in Ufficio Merci e tagliato in due per far posto al primo piano al museo filatelico-numismatico. Un minimo di attività commerciale oggi è mantenuto ma gli approvvigionamenti allo Stato avvengono quasi totalmente su mezzi stradali. La ferrovia vaticana è una diramazione della linea per Viterbo che entra nello Stato attraverso un portone in ferro a due battenti che scorrono nell’ apposita breccia di m. 16,70 realizzata nelle mura vaticane.
Portone di accesso alla stazione
I binari passano davanti alla stazione e terminano in un tunnel di 97 metri utilizzato per le manovre. La lunghezza complessiva dei binari dalla stazione di Roma San Pietro al fondo della galleria è di 862 metri, di cui 200 in territorio vaticano.
Tornando alle targhe, ero certo di trovare qualche carrello elevatore e non mi sbagliavo: ho fotografato SCV/110 ed SCV/169. In quasi tutte le immagini della Stazione ferroviaria su Internet si nota in fondo al binario che finisce cieco nella galleria, un grosso trattore New Holland T 7050 con livrea vaticana bianca e gialla, donato dalla FIAT nel 2007. Eccolo! mi avvicino, supero la transenna posta d’innanzi e fotografo la targa, SCV/0152. La fotografia dimostra l’imponenza del mezzo. Intanto aveva cominciato a piovere e ci avviammo al ritorno ripassando dal Grottone fino a Porta S. Anna.
Renata in posa nella piazza del Governatorato
Appena usciti Renata ed io ci guardammo per essere sicuri di non avere sognato! Nel pomeriggio raggiungemmo la stazione romana e ripartimmo alla vola di Milano. Non mi accorsi quasi del viaggio, concentrato com’ ero sulle fotografie scattate e su di una prima analisi dei dati raccolti.
Felice e soddisfatto, sulla via del ritorno