Il Corpo dei Vigili del Fuoco della Città del Vaticano è storicamente molto antico, essendo nato come Corpo dei Pompieri nello Stato Pontificio attorno al 1820. L’ attuale struttura fu voluta da Pio XII nel 1941 e fu sistemata nel Palazzo Apostolico, dove si trova tuttora . Attualmente i veicoli per il pronto intervento, che sono collocati nel Cortile del Belvedere (foto 561), sono una decina e l’ organico è composto da trenta unità. Il 1° ottobre 2002 (in base alla Legge CCCLXXXIV, “ Legge sul governo dello Stato della Città del Vaticano”, firmata da Giovanni Paolo II il 16 luglio 2002) il Corpo è passato dalle dipendenze della Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato a quella dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile, cui appartiene anche il Corpo della Gendarmeria. Dunque al vertice del Corpo dei Vigili del Fuoco figura proprio il Direttore dei Servizi di Sicurezza, che è pure Ispettore Generale della Gendarmeria. Il personale risponde in prima istanza ad un Ufficiale Addetto con il grado di Maggiore.
Se c’è un veicolo che più di ogni altro è divenuto simbolo del Corpo, questo è certamente l’ autoscala Mercedes-Benz del 1963 (foto 428,429).
Il veicolo, verniciato in rosso, fu donato dalla casa tedesca al Vaticano ed era un’ autoscala estensibile a 30 metri, allestita dalle officine Metz (dal 1998 confluite nel gruppo Rosenbauer) su di un telaio Mercedes-Benz LF 1113. Fu immatricolato SCV 347 con targhe di tipo 4 (1960-1982) in nero su bianco, ovvero targa anteriore mm. 267x62 e posteriore mm. 275x220. Un' immagine che evidenzia la targa anteriore è tratta da un notiziario Europlate del 1982. Pur essendo solo una fotocopia in bianco e nero (foto 430), il numero di targa è abbastanza leggibile e nel dettaglio (foto 431) un occhio esperto osserva che la cifra 3 e la spaziatura tra sigla e numero non appartengono ad una targa tipo 4 bensì tipo 5. Infatti il mezzo fu ritargato, come molti altri veicoli, con targhe tipo 5 emesse a partire dal 1982. In un sito tedesco di veicoli antiincendio ("Feuerwehr weblog") ho trovato con fortuna l' unica immagine dell' autoscala vista dal lato posteriore: si nota la targa in basso accanto alla fanaleria di sinistra, e anche se non se ne distingue il numero, si osserva in modo netto che si tratta di formato tipo 5, a conferma della avvenuta ritargatura (foto 435).
Imponente, quasi maestoso, il grosso mezzo fu sempre mantenuto in condizioni ottimali così da essere funzionante ed operativo ancora nel 2000. Fu utilizzato in un gran numero di servizi, senza mai allontanarsi molto dalle mura vaticane: principalmente le sue “missioni” erano collegate alle ispezioni ed alla manutenzione delle facciate e dei cornicioni dei palazzi vaticani. Con l’ incremento del traffico veicolare romano e vaticano del 2000, anno del Giubileo, l’ autoscala cominciò ad essere sempre meno utilizzata, certo per motivi anagrafici ma forse anche a causa della sua scarsa maneggevolezza e del limitato raggio di sterzata, caratteristiche poco conciliabili con strade trafficate. Tuttavia rimase ancora in servizio fino al novembre 2005, quando finalmente fu sostituito da un moderno VPI (veicolo piattaforma idraulica aerea, altrimenti detto “snorkel”) di 32 metri allestito dalla BAI (Brescia Antincendi International) su di un telaio Mercedes-Benz Econic a cabina ribassata. Il nuovo mezzo (foto 432,567), ancora un dono della Daimler-Benz al Vaticano, fu targato SCV 00894. Il vecchio LF 1113 dopo 42 anni fu avviato alla pensione: parcheggiato per un breve periodo presso l’ autoparco vaticano (foto 433), fu poi radiato dal RVV con relativo ritiro delle targhe. Venne quindi spostato in un’ area idonea nei giardini vaticani (foto 434) per essere infine trasferito presso il Museo Mercedes-Benz di Stoccarda, aperto al pubblico dal mese di maggio 2006.