Il Decreto Pontificio N. CXX del 12 dicembre 1987 insieme alle targhe SCV e CV di tipo 6 ha introdotto quelle di tipo 2 per motoveicoli e trattori.
La targa, solo posteriore, ha le stesse dimensioni del modello precedente, ma la grafica è completamente differente: è infatti del tutto simile a quella delle targhe per motoveicoli italiani circolanti dal 1985 sulla base del DM 29 gennaio 1982. I caratteri sono neri e il fondo bianco retroriflettente, con le caratteristiche tecniche già analizzate a proposito delle targhe d’ automobile. I dati tecnici sono rilevabili dall’ allegato, che riporto integralmente (*documenti).
In alto verso sinistra è collocata la sigla SCV o CV, senza punti alla base; in basso trova posto il numero d’ immatricolazione di quattro cifre. Il sigillo dello stato è collocato a lato della sigla, dunque nella parte superiore, lungo il bordo di destra. Risulta alquanto frequente la mancanza del sigillo stesso: la questione è stata già analizzata a proposito delle targhe degli autoveicoli.
Secondo quanto riportato dall’ art. 2 la sigla SCV identifica i mezzi di proprietà dello stato mentre la sigla CV contraddistingue i mezzi privati di cittadini vaticani. Le due progressioni numeriche procedono separate. Con inizio 1° gennaio 1988 le targhe SCV ripartono dalla serie precedente con l’ aggiunta di uno zero, dunque da 0056 mentre le targhe CV partono ex novo da 0300.
La consegna di targhe CV ha certamente preso avvio nei primi giorni del 1988; la distribuzione delle nuove targhe SCV è iniziata dopo l’ esaurimento della piccola giacenza di quelle vecchie.
Riassumendo:
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tipo 1 |
1930-1987 |
tipo 2 |
1988-2008/09 |
SCV : |
SCV/01 |
SCV/055 |
SCV/0056 |
SCV/0155 |
CV: |
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CV/0300 |
CV/0399 |
Il sistema di numerazione di queste targhe si è sempre basato sulla progressione lineare, anche se qualche caso di reimmatricolazione è stato osservato.
La comparsa delle targhe tipo 2 è collegata ad una tipologia di veicoli molto più variegata rispetto al passato. In precedenza queste targhe erano rilasciate principalmente a due categorie di veicoli, i motoveicoli ed i trattori ma a partire dalla metà degli anni ’80 hanno cominciato ad apparire su altri generi di veicoli:
a) escavatori e miniescavatori, moto-carriole e dumpers: sono impiegati in lavori stradali di manutenzione, piccoli scavi ed edilizia varia. Ad esempio:
SCV/0056 mini-escavatore
SCV/0069 dumper
SCV/0090 escavatore JCB (Joseph Cyril Bamford Escavators Ltd, marchio inglese)
SCV/0124 mini-escavatore
b) "spazzatrici stradali", ovvero mezzi speciali aspiranti e pulenti: intervengono dopo le cerimonie in piazza San Pietro per il lavaggio della pavimentazione e l’ aspirazione dei rifiuti.
Esempio: SCV/0098 e SCV/0107, entrambi mezzi Dulevo modello "5000 City". Nel 2013 sono stati entrambi ritirati dal servizio.
c) barelle semoventi: sono a propulsione elettrica e intervengono come primo soccorso muovendosi agevolmente tra la folla. Alcune sono gestite dallo SMOM e sono senza targa; una, modello Melex 84A è di proprietà del Vaticano: SCV/0099
d) elevatori e carrelli elettrici e diesel.
Es.: SCV/0083 carrello elevatore elettrico impiegato per carico e scarico merci presso il magazzino annonario
SCV/0142 carrello elevatore elettrico
SCV/0110 carrello elevatore elettrico in servizio presso la stazione ferroviaria vaticana
SCV/0114 carrello elevatore Toyota
e) scooters e ciclomotori: sono utilizzati per le consegne veloci, il servizio postale ed altre funzioni di collegamento tra uffici.
Esempio: SCV/0080 e SCV/0103.
Quest'ultimo è un ciclomotore in servizio presso l' Opera Romana Pellegrinaggi (ORP), ente vaticano che si occupa di pellegrinaggi religiosi: sulla targa, nello spazio vuoto in alto a destra, si nota lo specifico adesivo "ORP", applicato peraltro in modo del tutto improprio.
f) trattori. SCV/0061; SCV/0079; SCV/0101; SCV/0152.
Un accenno alla roulotte targata SCV/0105. La fotografia (fornita da Solbiati) sembra autentica, non vi sarebbe nulla di strano nell’ esistenza di una roulotte di proprietà del Vaticano adibita ad ufficio mobile od altro. Anche la targa appare autentica. Tuttavia ufficialmente il numero risulta radiato dal RVV e del mezzo non esiste alcun documento.
Appare evidente che qualora un mezzo non qualificato come autoveicolo debba essere immatricolato, riceverà una targa di questo genere. Per tale ragione è appropriato parlare di “targhe per motoveicoli, trattori e altri veicoli generici”.
Le targhe CV sono assegnate ai motoveicoli privati di cittadini vaticani e contraddistinguono prevalentemente quelli di proprietà di Guardie Svizzere. Non esistono ovviamente trattori o altro genere di veicoli privati che possano essere immatricolati con queste targhe. Molto varia invece è la tipologia dei motoveicoli in questione perchè si va dagli scooter alle motociclette di grossa cilindrata.
Nel gruppo dei trattori è compreso il più grosso mezzo attualmente in servizio in Vaticano: si tratta di un imponente trattore New Holland modello T7050, immatricolato nel novembre 2007 con targa SCV/0152. Il mezzo è stato presentato ed offerto dall’ Amministratore Delegato della Fiat Sergio Marchionne ( ricordo che la New Holland, azienda leader nel settore della meccanizzazione agricola, attualmente è società del gruppo Fiat ) a Benedetto XVI il 31 ottobre 2007 nel corso di una breve cerimonia in Vaticano. Esemplare unico verniciato di bianco con fregio papale giallo, dunque in perfetta livrea vaticana, il trattore presenta uno speciale allestimento, ovvero un massiccio apparato posto davanti all' asse anteriore. Secondo alcune fonti, proprio grazie a questa speciale struttura il mezzo era destinato al traino e al posizionamento nel sagrato della Basilica di San Pietro della massiccia pedana mobile del peso di 17 tonnellate sulla quale il Pontefice conduce le udienze generali del mercoledì. Non mi risulta però che il trattore sia stato impiegato per questa funzione. Da alcuni anni è stabilmente posizionato nella banchina della stazione ferroviaria in prossimità della galleria terminale. Ciò fa presumere che il veicolo venga utilizzato all' occorrenza per movimentare e trainare i carri ferroviari.
Alla fine del 2008, ormai in esaurimento la scorta di targhe di tipo 2, si decide in Governatorato di abbandonare il modello.
La serie si conclude con:
SCV/0155 consegnata nell’ ottobre 2008
CV/0399 consegnata nel gennaio 2009
Le due serie erano iniziate nel 1988 rispettivamente con SCV/0056 e CV/0300; si nota pertanto che in 22 anni sono state consegnate 100 targhe SCV e 100 CV e che nel periodo il ritmo di immatricolazione delle due serie è stato curiosamente sovrapponibile.
Due sono i motivi, strettamente collegati, dell’ abbandono di questo modello:
1) il modello di riferimento, la targa italiana per motoveicoli in uso dal 1985, non è più prodotto dal 1999 per cui i costi per continuare a produrre le targhe vaticane risultano più elevati.
2) Le targhe italiane in uso dal 1999 sono di dimensioni maggiori e ne consegue che i motoveicoli commercializzati in Italia dispongono di alloggiamenti idonei per tali targhe, mentre per apporre una targa vaticana si deve ricorrere o a fori supplementari o all’allestimento di portatarga del tipo obsoleto, non più reperibili facilmente. La soluzione più ovvia è stata naturalmente l’ utilizzo di un modello di targa analogo a quello italiano.