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Targhe tipo 3



Le targhe tipo 3  furono introdotte nel 1938.  In quell’ anno vennero  radiate in buona parte le vecchie Buick e Cadillac del 1932 assegnate al garage nobile e all’ epoca immatricolate con targhe quadrate di tipo 1 (SCV  11-16  e  SCV 242-245).  Per quel servizio  furono allora acquistate quattro nuove auto,  due  Cadillac  V8 e due  Buick Ltd 90.  Modelli dunque analoghi,  ma in  versione rinnovata.  Per l’ immatricolazione dei nuovi mezzi furono introdotte le targhe tipo 3, caratterizzate da  scritte rosse su fondo bianco.  La targa posteriore  è dotata di un bordo di contorno rilevato e presenta  la sigla S.C.V.   seguita da un numero di due cifre, a partire da 11.  Le dimensioni non sono note, ma sono ipotizzabili  un’  altezza di mm. 135  e  una  lunghezza di mm. 400,  con  caratteri  alti mm. 100.  Inizialmente ritenevo che fosse presente, tra la sigla e  la prima cifra, il sigillo ufficiale dello Stato, ma  dopo avere esaminato  attentamente immagini acquisite di recente, sono pressoché certo che il sigillo manchi del tutto. La targa anteriore è parimenti rettangolare, senza bollo ufficiale ed   ha la stessa impostazione della posteriore,  con la sigla S.C.V.  seguita dal numero.  Le dimensioni però sono ridotte e  va osservato che  non  esistono misure standard:  mediamente l’ altezza è di mm. 120  e la lunghezza di  mm. 300.  Si direbbe che  le targhe non abbiano misure standard essendo realizzate artigianalmente per i  singoli casi specifici.  I numeri osservati su queste targhe sono solamente 6,  da S.C.V. 11  a  S.C.V.  16.  E’ possibile che  la numerazione  vada  oltre,  ma  S.C.V.  23  e 29  sono  già targhe di tipo 1.  Ulteriori dettagli  su queste targhe mi sono stati forniti da un esperto romano di auto d' epoca, Paolo Ciminiello. In una foto storica da lui consegnatami si notano le auto in questione appena giunte in Vaticano e senza targa: essendo riportata la data 8 aprile 1938 possiamo certamente affermare che le targhe tipo 3 furono introdotte proprio nel mese di aprile 1938. Ancora con Paolo abbiamo discusso su queste prime immatricolazioni  e concordiamo su quanto segue:

-le due Cadillac  acquistate furono targate  SCV 11  e  SCV 14
-le due Buick acquistate furono targate  SCV 15  e  SCV 16      
-una quinta auto, Cadillac V8, fu donata  dopo breve tempo al Vaticano e fu targata  SCV 13
-la targa SCV 12  non fu assegnata, ma il motivo resta ignoto. Nel settembre 1947 fu immatricolata con questo numero una delle due Cadillac 75 carrozzate Derham donate a  papa Pio XII  (la seconda fu targata 1 SCV).

Come ho scritto la nuova fornitura servì a ricostituire l’ ormai  anziano garage nobile, quindi  si trattava di auto di prestigio e limousine destinate da un lato al servizio dei notabili vaticani (Governatore, Segretario di Stato, seguito papale,  etc) e  dall’ altro al trasporto di capi di stato ed autorità straniere in visita in Vaticano.  Il formato tipo 3  fu introdotto dunque  appositamente per le auto di rappresentanza  e  questo comportava   numeri d’ immatricolazione molto bassi,  da sempre indice di  servizio di alto rango.  Alla fine degli anni ’50  iniziò la dismissione di quelle auto: alcune furono acquistate da collezionisti romani ed americani e sono tuttora esistenti. Le targhe tipo 3   furono allora spostate, secondo la prassi vaticana,  su altre auto più moderne e rimasero in uso almeno fino al maggio 1964, periodo cui risalgono le mie ultime osservazioni.  Poi furono ritirate e rimpiazzate dalle nuove targhe  tipo 4,  introdotte  peraltro  già nel 1960.  Era finita l’ epoca delle auto americane, sostituite da moderne    Mercedes-Benz  e  Fiat  idonee,  tra l’altro,  al montaggio  di targhe di formato italiano.

La Cadillac Eldorado “S.C.V. 25” (foto 2).
L’ 8 giugno 1961 il re e la regina  del Belgio furono ricevuti in udienza da Giovanni XXIII. I reali entrarono in Vaticano a bordo di una lussuosa Cadillac modello Eldorado 1960  e furono accolti dai notabili vaticani nel cortile di san Damaso  con un cerimoniale molto sontuoso.  La targa anteriore della Cadillac, a  sfondo bianco,  ha caratteristiche del tutto inedite rispetto ai modelli noti: le dimensioni adottate, mm. 150 x 300, corrispondenti a 6 x 12 pollici, appaiono scelte appositamente per lo spazio-targa dell’ auto americana.  La scritta, verosimilmente in rosso, è  S.C.V. 25  ed è spostata in basso,  così da lasciare in alto uno spazio significativo: qui sembra esservi una piccola scritta, ma probabilmente si tratta solo di un artefatto fotografico.  I caratteri hanno un’ altezza di mm. 70. Non conosco la targa posteriore, ma  è ragionevole pensare che sia identica all’ anteriore, anche in questo caso realizzata su misura per lo spazio-targa standard americano.
Si tratta di targhe di tipo 3? Ritengo  di no, propendo per il tipo 2 essendone presenti gli elementi specifici:
1- la cronologia, ovvero il periodo dei tardi anni '50
2- la tipologia del veicolo, ovvero una lussuosa limousine in uso al garage nobile
3- le dimensioni, non riconducibili ad altro tipo di targa vaticana
Il numero d’ immatricolazione inoltre, 25, è al di fuori della serie numerica specifica delle targhe tipo 3.
E' comunque un numero molto basso, secondo la consuetudine vaticana di utilizzare numeri bassi sulle auto di alta rappresentanza. Il numero  SCV 25 non è inedito: lo ritroviamo infatti in una delle rare targhe conosciute emesse come prima serie vaticana a partire dal febbraio 1930 (foto 1).
La Cadillac era  probabilmente entrata nel garage nobile come dono alla fine degli anni '50 e fu utilizzata in varie occasioni ufficiali: ne ho trovata traccia in alcune fotografie fino al 1963. Il fatto di essere  un’ auto molto ingombrante ne limitò gradualmente l’uso e credo che a metà degli anni ’60 sia stata radiata dal registro vaticano e venduta a qualche privato.