Come noto la Città del Vaticano non dispone di proprie targhe diplomatiche e si serve da sempre di quelle dello stato italiano.
Fino al 1952 nei vari formati di targa CD succedutisi non esisteva alcuna codifica, per cui un qualsiasi numero di targa poteva identificare un diplomatico accreditato presso la Santa Sede, o il governo italiano, oppure ancora un diplomatico vaticano o un funzionario di una organizzazione internazionale con sede a Roma.
Foto a - formato 1944-1951
Il DM 28 novembre 1951 rivoluzionò il sistema precedente, introducendo una specifica codifica. Le nuove targhe, fabbricate in alluminio anticorrosione (“anticorodal”), misuravano mm 275 x 200 ed erano a sfondo nero con caratteri in rilievo naturali, ovvero non verniciati. Su due file, in alto vi erano la sigla CD, il sigillo della repubblica ed una cifra, in basso le restanti quattro cifre. Le targhe anteriori avevano la sigla CD seguita dai caratteri numerici, ed erano più grandi di quelle normali: mm 390 x 85 contro mm 267 x 62.
La codifica era questa:
1° cifra: 1 per le ambasciate presso l’ Italia
2 per le ambasciate presso la Santa Sede e lo SMOM
3 per gli organismi internazionali con sede a Roma
4 assegnazioni varie a disposizione del Min. degli Esteri
5 aggiunte ed estensioni del gruppo 1
2° e 3° cifra: codice per nazione, da 1/00 Afghanistan a 1/99 Vietnam sud e da 5/00 Zambia a 5/16 Emirati Arabi Uniti.
4° e 5° cifra: numero di serie da 01 a 99.
Le nazioni con rappresentanza sia presso il governo italiano che presso la Santa Sede erano contraddistinte dallo stesso codice, con la sola differenza della prima cifra. Ad esempio 1/23 indicava la delegazione della Danimarca presso Roma, 2/23 quella presso il Vaticano.
La delegazione italiana presso la Santa Sede era individuata dal codice 2/50, quella del Vaticano presso il governo italiano da 1/96.
La tabella completa dei codici è riportata nei documenti. Si tratta della tabella definitiva, aggiornata alla fine del 1977. Qualche successiva aggiunta è possibile, ma non vi sono segnalazioni. Non si conosce nemmeno l' anno in cui è apparso il documento originale che, va ricordato, non era di dominio publico in quanto di contenuto riservato. In teoria l' anno di introduzione dovrebbe essere il 1952. Da come è strutturata la tabella, in ordine alfabetico, si può presumere che presentasse, per ogni lettera o gruppo di lettere iniziali, dei numeri "liberi", da assegnare alle rappresentanze diplomatiche che via via avessero allacciato reciproche relazioni con lo stato italiano.
L’ abbinamento dello SMOM con la Santa Sede nel blocco CD/2, poco noto anche agli studiosi di targhe, non sorprende alla luce di una storia secolare di stretti rapporti politici e di missione tra l’ Ordine stesso e la Chiesa cattolica. Essendo attribuito allo SMOM il codice 67, ne consegue che le targhe CD 1/67nn e CD 2/67nn erano riferite rispettivamente alla delegazione SMOM presso il governo italiano e presso la Santa Sede. Viceversa per i diplomatici italiani e vaticani accreditati presso l’Ordine si attingeva -probabilmente- dal blocco CD 4/.
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Foto b
Foto d (Fox) Foto e
Foto c (Libanore)
Le quattro foto sono così identificate:
CD 1/1210 amb. Bulgaria presso Roma (1/12), seriale numero 10
CD 1/8398 amb. U.S.A. presso Roma (1/83), seriale numero 98
CD 2/7514 amb. Portogallo presso SCV (2/75), seriale numero 14
CD 5/0707 amb. Vietnam presso Roma (5/07), seriale numero 07
Oltre al gruppo CD 2/ anche quello CD 4/, nello specifico CD 4/02nn, interessava la Città del Vaticano. Il blocco intero era a disposizione del Ministero degli Esteri ed era verosimilmente assegnato a persone che a vario titolo erano equiparate, per professione o censo, ai diplomatici.
Un po’ faticosamente, a causa dei pochissimi dati disponibili, ho ricostruito una tabella, sicuramente incompleta:
blocco |
attribuzione |
segnalazioni |
CD 4/01nn |
SMOM |
4/0101 Gran Maestro; 4/0103 |
CD 4/02nn |
Cardinali e diplomatici vaticani |
da 4/0201 a 4/0243 |
CD 4/03nn |
assegnazioni varie Min. Esteri |
da 4/0301 a 4/0309 |
CD 4/04nn |
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non osservato |
CD 4/05nn |
? |
4/0501 |
CD 4/06nn |
VIP |
4/0601, 4/0602 |
CD 4/12nn |
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4/1202 |
CD 4/15nn |
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4/1501 |
Foto f
Nella foto f (1951) si nota la targa anteriore CD-40203, nel blocco destinato alla Città del Vaticano.
Il DM 7 giugno 1974, che introdusse le targhe con “sigla arancione”, modificò anche le targhe diplomatiche. La posteriore, in plastica, misurava mm 336 x 109 e presentava a sinistra le lettere CD sovrapposte, poi il sigillo dello stato ed il numero di 5 cifre, mantenendo invariata la struttura del numero stesso, secondo il precedente sistema di blocchi. La targa anteriore divenne identica a quelle normali, con CD suffisso. Queste targhe furono consegnate a partire dal 1976.
Foto g
Foto h
Foto j (Troncatti)
Dettagli delle foto:
C/D 19515 amb. Uruguay presso Roma (1 95), seriale numero 15
C/D 22926 amb. Filippine presso SCV (2 29), seriale numero 26
10130-CD amb. Albania presso Roma (1 01), seriale numero 30
Il modello attualmente in uso è stato introdotto dal DM 11 novembre 1982. Targa anteriore e posteriore sono identiche, in metallo, misurano mm 115 x 340 e sono a sfondo bianco riflettente.
Da sinistra compaiono le lettere CD in azzurro, un numero di serie di tre cifre a partire da 001 e ancora in azzurro due lettere corrispondenti alle singole ambasciate, senza distinzione tra quelle presso il governo italiano e quelle presso la Santa Sede. Sono pure comprese le delegazioni straniere presso lo SMOM: l’ Ordine infatti mantiene relazioni diplomatiche con 104 nazioni. Occorre peraltro osservare che non esiste fisicamente in Roma nessuna di queste ambasciate, poiché o coincidono con le singole rappresentanze presso Italia o Santa Sede o si trovano in altre capitali europee.
Nella parte superiore della targa, in corrispondenza della D è presente il sigillo ufficiale italiano, mentre in corrispondenza del penultimo carattere trova posto un ovalino racchiudente la lettera I quale sigla internazionale dell’ Italia.
I codici in origine sono stati assegnati con una certa corrispondenza tra alfabeto e continenti, partendo da AA per l’ Albania fino a ZC per la Nuova Zelanda, secondo questo criterio:
prima lettera A,B,C,D Europa
“ G,H,L Asia
“ N,P,Q Africa
“ S America settentrionale
“ T America centrale
“ U America meridionale
“ Z Oceania
Però con il passare degli anni le ulteriori assegnazioni hanno scombussolato non poco la linearità originale. Il “controllo” dell’ alfabeto è sfuggito di mano, così nel gruppo delle combinazioni Ex, che avrebbero dovuto rimpiazzare la Q abolita dal 1995, ci finirono sì stati africani (ED Burundi, EH Niger, EP Mali, etc.) ma anche il Belize (ER), il Kosovo (ET) ed il Qatar (EH). I codici con X iniziale, da XA a XH, risultano variamente assegnati:
XC, XD, XE, XF e XH agli Organismi Internazionali
XA in origine allo SMOM, poi esteso ad altre Organizzazioni
XG alla Città del Vaticano.
Nel 1994 l’ altezza della targa è stata ridotta di sei millimetri, passando a mm 109 per equipararne le dimensioni a quelle delle targhe ordinarie anteriori. Il DM italiano 19 agosto 1995 ha apportato tre modifiche alle targhe CD, pur mantenendo intatta l’ impostazione generale e senza variare le dimensioni dei caratteri stessi: il numero d’ ordine è stato portato a quattro cifre, da 0001; alcuni caratteri sono stati graficamente modificati e sono stati aggiunti due punti di separazione rispettivamente dopo la sigla CD e davanti al codice biletterale. Il citato decreto ha introdotto inoltre nuove targhe, sostanzialmente simili, per i veicoli del Corpo Consolare (CC). Da notare infine che il decreto stesso ha abolito l’ impiego delle lettere Q ed U, sostituendole rispettivamente con K e V. Le lettere Q ed U effettivamente sono state escluse ma solo nelle targhe consolari, non in quelle diplomatiche.
Non si conoscono i dettagli sull’ impiego delle due serie numeriche, ma le osservazioni suggeriscono che entrambe sono utilizzate contemporaneamente, forse per arrivare gradatamente all‘esaurimento delle scorte giacenti di targhe a tre cifre. Il numero di passaggio da 3 a 4 cifre dipende dalla consistenza della fornitura originale, stabilita dal Ministero degli Esteri in base al presunto ritmo di immatricolazione dei veicoli di ciascuna nazione. In generale la serie a quattro cifre riparte dall’ ultimo numero a tre, ad esempio:
Kenya da CD 130 PB a CD-0131-PB
Guatemala da CD 050 TH a CD-0051-TH.
Le targhe delle ambasciate di nuova apertura invece partono da 0001, ad esempio:
Azerbaigian CD-0001-DZ (2011) Benin CD-0001-EU (2011)
Rep. Sud Sudan CD-0001-QF (2015) Turkmenistan CD-0001-BK (2016?)
Bahrein CD-0001-RC (2020) Kirghizistan CD-0001-BD (2021)
Per alcune nazioni di cui era stata prevista l’ apertura dell’ ambasciata a Roma, era stato stampato un lotto di targhe a tre cifre. E’ il caso ad esempio della Mongolia, alla cui rappresentanza diplomatica è stata recentemente consegnata la targa CD 001 LL, e di Timor Est (CD 001 LM).
Foto k - GC = Bangladesh
Foto l - GC = Bangladesh
Tre sono i codici riferiti ai rapporti tra Italia e Città del Vaticano:
BN ambasciata d’ Italia presso la Santa Sede
DE ambasciata della Santa Sede presso i governi italiano e di San Marino
XG diplomatici della Città del Vaticano
1) Codice BN. L’ ambasciata italiana presso la Santa Sede si trova in via delle Belle Arti a Roma (Palazzo Borromeo, noto anche come Palazzina di Pio IV).
Alla fine del 2010 la progressione numerica è passata, come avevo previsto nel mio libro, da CD 150 BN a CD-0151-BN. La sequenza numerica procede lentamente ma in modo costante: a dicembre 2018 ha raggiunto CD-0185-BN, mentre ad agosto 2023 è arrivata a CD-0194-BN.
2) Codice DE. L’ ambasciata della Santa Sede presso i governi italiano e sanmarinese si trova a Roma in via Po, a due passi da Villa Borghese. L'edificio ospita la nunziatura dal 1959 ed è noto come "Villa Giorgina". Le relazioni diplomatiche tra Italia e Santa Sede furono ufficializzate il 24 giugno 1929 e la prima sede della nunziatura fu un edificio in via Nomentana, attualmente sede dell' ambasciata libica presso il governo italiano al civico 365. Villa Giorgina, inserita in uno splendido giardino esteso per 20000 mq, fu costruita negli anni '20 su disegno dell' arch. Clemente Busiri Vici ed ebbe come ultimo proprietario il facoltoso industriale torinese di origini ebraiche Abramo Giacobbe Isaia Levi che morì nel marzo 1949 lasciando il complesso in eredità alla Santa Sede. Dopo dieci anni Papa Giovanni XXIII destinò l' edificio alla nunziatura.
I veicoli così targati sono pochissimi: nella nunziatura infatti operano solo tre funzionari, il Nunzio e due consiglieri. Le osservazioni si limitano a:
CD 019 DE Lancia Kappa
CD 021 DE Mitsubishi Space Star
CD 024 DE ? (2012)
CD 029 DE Fiat Punto (2017)
CD 033 DE Ford C Max (2019)
CD 035 DE VW Polo (2020)
3) Codice XG. E’ riservato ai veicoli, privati e di servizio, del personale diplomatico vaticano che svolge la propria funzione presso organismi ed enti internazionali con sede in Roma.
Il codice contraddistingue anche i veicoli al servizio dei cardinali titolari delle maggiori sedi arcivescovili italiane ( Milano, Torino, Firenze, Napoli etc. ). Essi, essendo cittadini vaticani, avrebbero diritto per i veicoli nella propria disponibilità a targhe CV, ma essendo equiparati, in base ad accordi tra Italia e Santa Sede, a figure di rango diplomatico, rientrano nell’ ambito specifico del codice XG. La famosa Golf dell' allora cardinale Ratzinger, venduta nel 2005, risultava targata CD 140 XG.
Anche in passato peraltro queste personalità godevano dello stesso diritto: come scritto precedentemente, a partire dal 1951 nella serie di targhe diplomatiche italiane “quadrate” ad essi era riservato il blocco CD 4/0201-0299.
Le targhe XG circolanti a Roma sono piuttosto numerose: esaurita la serie a tre cifre con CD 200 XG, nel 2008 è iniziata la consegna di quelle a quattro cifre partendo da CD-0201-XG. Alla fine del 2010 la progressione si attesta attorno a CD-0225-XG; agli inizi del 2014 è stato raggiunto il numero CD-0245-XG, ad aprile 2015 il numero più alto osservato è CD-0265-XG. La più recente osservazione (febbraio 2022) è una Fiat Tipo targata CD-0278-XG.
Analizzando i dati disponibili sulle targhe XG, si evince che inizialmente la progressione numerica non era lineare: sono noti parecchi numeri tra 040 e 050, nessuna segnalazione tra 001 e 039 e qualche numero tra 090 e 100. L’ impressione dunque è dell’ utilizzo di piccoli blocchi “a singhiozzo”. Invece da 100 a 200 e poi da 0201 ad oggi non sono segnalati “buchi”, indice di piena linearità della progressione numerica.
Non esistono targhe consolari nell’ ambito dei codici BN, DE e XG.
Infine un cenno ai rapporti bilaterali, anzi trilaterali tra Italia, Santa Sede e SMOM: dal punto di vista delle targhe diplomatiche sono rappresentati da questo schema:
Italia presso Santa Sede (amb. Palazzo Borromeo) : BN
Italia presso SMOM : BN
Santa Sede presso Italia e RSM (amb. via Po) : DE
Santa Sede presso SMOM (canc. Palazzo Orsini) : XG
SMOM presso Italia (amb. Villa del Priorato di Malta) : XA
SMOM presso Santa Sede (amb. Villa del Priorato di Malta) : XA
Esiste l' ambasciata dello SMOM presso la Santa Sede (Amb. S.E. Antonio Zanardi Landi dal 2016) ma non viceversa: il cardinale Patrono (che è un cardinale di nomina pontificia) è il rappresentante del papa presso l'Ordine. Dal 2014 è titolare S. Em. Raymond Leo Burke, nominato da papa Francesco. A seguito di gravi contrasti con il Gran Maestro dello SMOM Matthew Festing, su di uno specifico tema etico, il 2 febbraio 2017 papa Francesco ha di fatto esautorato il card. Burke, assegnando pieni poteri quale "Delegato Speciale" a S.E. mons. Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di stato della Santa Sede. Giovanni Angelo Becciu (Pattada, 2 giugno 1945) ha svolto un lungo, prestigioso servizio diplomatico per la Santa Sede dal 1984 al 2011, culminato con la funzione di Nunzio a Cuba dal 2009. Nel 2001 ricevette la consacrazione episcopale voluta da papa Giovanni Paolo II e il 10 maggio 2011 benedetto XVI lo nominò Sostituto per gli affari generali della Segreteria di stato. Papa Francesco lo confermò nel medesimo ufficio il 31 agosto 2013 e il 2 febbraio 2017 giunse la nomina a Delegato Speciale ("Propatrono", in attesa della nomina cardinalizia con conseguente elevazione a "Patrono"). Fu creato cardinale da Papa Francesco il 28 giugno 2018, e nominato, dal successivo 1^ settembre, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Coinvolto nello scandalo finanziario vaticano nel settembre 2020, il card. Becciu ha presentato al Santo Padre le dimissioni da ogni incarico nella Curia romana e la rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato. Il prelato è decaduto pure dalla qualifica di cardinale patrono presso lo SMOM: il primo novembre 2020 Papa Francesco lo ha sostituito con mons. Silvano Maria Tomasi, che ha assunto la piena potestà di Patrono il 28 dello stesso mese, giorno in cui ha ricevuto la berretta cardinalizia. Il 19 giugno 2023 Papa Francesco ha nominato cardinale patrono Gianfranco Ghirlanda. porporato gesuita.
Nel 2018 le nazioni contraddistinte da piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede sono 183, di cui 89 presenti al massimo livello di "rappresentanza residenziale", ovvero con ambasciatore residente a Roma
Cronologia dei titolari della Nunziatura in Italia:
Card. Francesco Borgongini Duca dal 1929 al 1953
Card. Giuseppe Fietta dal 1953 al 1958
Card. Carlo Grano dal 1958 al 1967
Card. Egano Righi-Lambertini dal 1967 al 1969
Mons. Romolo Carboni dal 1969 al 1986
Card. Luigi Poggi dal 1986 al 1992
Card. Carlo Furno dal 1992 al 1994
Card. Francesco Colasuonno dal 1994 al 1998
Card. Andrea Lanza C. di Montezemolo dal 1998 al 2001
Card. Paolo Romeo dal 2001 al 2006
Card. Giuseppe Bertello dal 2007 al 2011
Mons. Adriano Bernardini dal 2011 al 2017
Mons. Emil Paul Tscherrig dal 2017 al 2024
Mons. Petar Rajic dal 2024
Cronologia dei titolari dell’ Ambasciata d’ Italia presso la Santa Sede:
S.E. Cesare M. De Vecchi di Val Cismon dal 1929 al 1935
S.E. Bonifacio Pignati Morano di Custoza dal 1935 al 1939
S.E. Dino Alfieri dal 1939 al 1940
S.E. Bernardo Attolico dal 1940 al 1942
S.E. Raffaele Guariglia dal 1942 al 1943
S.E. Galeazzo Ciano da febbraio a luglio 1943
S.E. Francesco Babuscio Rizzo (inc. d'affari) dal 1943 al 1947
S.E. Pasquale Diana dal 1947 al 1948
S.E. Antonio Meli Lupi di Soragna dal 1948 al 1952
S.E. Francesco Giorgio Mameli dal1952 al 1957
S.E. Bartolomeo Migone dal 1957 al 1964
S.E. Giulio del Balzo di Presenzano dal 1964 al 1969
S.E. Gianfranco Pompei dal 1969 al 1977
S.E. Vittorio Cordero di Montezemolo dal 1977 al 1979
S.E. Bruno Bottai dal 1979 al 1981
S.E. Claudio Chelli dal 1981 al 1985
S.E. Andrea Cagiati dal 1985 al 1988
S.E. Emanuele Scamacca del Murgo dal 1988 AL 1992
S.E. Giuseppe Baldocci dal 1992 1992 al 1994
S.E. Bruno Bottai dal 1994 al 1997
S.E. Alberto Leoncini Bartoli dal 1997 al 1999
S.E. Raniero Avogadro dal 1999 al 2003
S.E. Giuseppe Balboni Acqua dal 2003 al 2007
S. E. Antonio Zanardi Landi dal 2007 al 2010
S. E. Francesco Maria Greco dal 2010 al 2015
S.E. Daniele Mancini dal 2015 al 2017
S.E. Pietro Sebastiani dal 2017 al 2022
S.E. Francesco Di Nitto dal 2022
NOTA: come appendice, nella sezione photogallery/immagini varie ho inserito fotografie di veicoli e targhe delle Nunziature e delle Rappresentanze della Santa Sede nel mondo.
2024: LA RIFORMA DELLE TARGHE DPLOMATICHE IN ITALIA E CITTA' DEL VATICANO.
(3 dicembre 2023) Dopo quasi quarant' anni di utilizzo cala il sipario sulle targhe diplomatiche utilizzate nei due stati in base al DM italiano del 19 agosto 1995. Quella che possiamo definire un'autentica riforma è disciplinata dal DM dell' 11 ottobre 2023, emanato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto on il Ministero degli affari esteri. Nella premessa del decreto si apprende che il cambiamento si è reso necessario per aggiornare il regime relativo alle targhe diplomatiche e per ragioni di sicurezza: queste sono, presumibilmente, legate ai codici biletterali che sulle "vecchie" targhe consentono di collegare veicoli diplomatici a singole nazioni. Possiamo comprendere come ciò possa costituire un rischio per le vetture di nazioni politicamente delicate come Israele, Francia, Stati Uniti, Iran, Ucraina, Russia e molte altre. Novità assoluta del decreto è l'aggiunta del nuovo codice PTA: la nuova sigla sta per "personale tecnico ed amministrativo", e contaddistingue "veicoli appartenenti ai membri del personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche accreditate presso il Quirinale e la Santa Sede e delle rappresentanze permanenti accreditate presso organizzazioni internazionali con sede in Italia, nonchè ad impiegati consolari". Con le targhe PTA l' Italia si aggiunge al lungo elenco di nazioni che già dispongno di targhe ad hoc, due tra tante la Francia con le targhe "K" e la Svizzera con le targhe "AT". Le nuove targhe riprendono lo schema delle precedenti, ma con importanti variazioni. Anteriore e posteriore sono uguali e misurano mm 109 x 340; i caratteri alfa-numerici sono alti mm 65 e larghi mm 31. La scritta comprende la sigla CD o CC o PTA seguita da cinque caratteri solo numerici da 00000 a 99999. Nella parte superiore rimangono a sinistra lo stemma della repubblica e a destra l' ovalino con la sigla internazionale I. Lo sfondo è bianco, lettere e cifre sono azzurre e i due simboli in alto sono neri. Non vi sono elementi di separazione ma solo spazi maggiori tra lettere e cifre. Il sitema di immatricolazione non è ancora noto, ma è evidente che la codifica per nazione è abolita e sostituita da una semplice progressione numerica su tre linee, CD, CC, PTA. Si prospetta un ritorno alle targhe 1952-1983, caratterizzate anch'esse da cinque cifre, ma con codifica per nazione. Le possibilità appaiono due: o blocchi numerici predefiniti per singole nazioni o progressione numerica lineare in base alle richieste cronologiche di immatricolazioni diplomatiche. Tutte le targhe diplomatiche e consolari circolanti verranno ritirate e distrutte insieme ai relativi documenti e sostituite dal nuovo modello secondo un calendario prestabilito basato sull' ultima cifra del numero attuale. Entro 18 mesi dovrà essere completato il rimpiazzo di tutte le targhe interessate. Non sono fornite indicazioni sull' inizio della consegna di nuove targhe di prima immatricolazione, ma considerando che difficilmente gli uffici competenti dispongono di scorte di targhe, le prime consegne, anche delle nuove targhe PTA, avverranno a breve. Ovviamente con i tempi della burocrazia italiana.... Vedremo anche come verranno sostituite le targhe correlate alla Santa Sede, ovvero quelle con i codici DE, BN e XG.