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La misteriosa targa SCV 455

In molti siti web di targhe storiche  è raffigurata  una misteriosa targa  “vaticana” posteriore,  applicata su di un autocarro.  Le didascalie  spiegano che  si tratta  di un episodio drammatico:  il cassone è carico dei corpi senza vita di  fascisti uccisi a Roma  durante la  violenta guerra civile combattuta tra  le truppe di liberazione  ed i fascisti fedeli al regime di Mussolini.  L’immagine non è datata,  ma storicamente  gli eventi si collocano tra il settembre 1943 e  gli ultimi mesi del 1944. La targa, di grosse dimensioni,  presenta la scritta  “STATO CITTA’ /  VATICANO 455”,  su due file, verosimilmente in nero su bianco (foto 1 e 2).
 
        
                            Foto 1                                                                           Foto 2
 
Stabilito che  si tratta di un modello di targa  inedito, assolutamente  diverso da quelli ufficiali noti,  appare ovvio che il numero così alto, 455, non può significare che  siano esistiti tutti i numeri precedenti,  ma che piuttosto doveva corrispondere alla  vera targa vaticana  SCV 455 di tipo 1.
Ciò è peraltro in accordo con i  miei dati ufficiali in base ai quali  la targa SCV 400  fu immatricolata nel marzo 1944 e  la  SCV 500  nel dicembre 1945.  Come ho spiegato nel libro” Le targhe della Città del Vaticano”  il forte incremento di immatricolazioni in così breve tempo si spiega con il grande numero di automezzi che il Vaticano impiegò per portare aiuti materiali alla popolazione romana nel periodo dell’ occupazione tedesca e del primo dopoguerra. Molti di questi automezzi erano autocarri,  completamente verniciati di bianco per essere  immediatamente distinguibili come veicoli vaticani,  esclusi così da controlli ed ispezioni.  Trasportavano non solo generi alimentari, ma anche masserizie e persone, e collegavano   edifici, palazzi, chiese e  conventi  che il Vaticano metteva a disposizione  dei  gruppi di persone maggiormente esposte  alle rappresaglie.  Non circolavano solo in Roma,  ma facevano anche  la spola tra la capitale e le ville pontificie di  Castel Gandolfo.  Talora lungo il cassone  figurava la scritta “VATICANO”.  Ora,  l’ autocarro in questione sembra proprio appartenere  al gruppo dei mezzi “bianchi”,  tutti rigorosamente con targa SCV.  Nella  foto 3 (Larsson) si nota un  autocarro   con targa posteriore  (tipo 1)  SCV 141 ;  nella foto 4 (Gallina), datata febbraio 1944, si intravede la forma quadrata di una targa anteriore.  La foto 5 (Martino)  pare la stessa scena della precedente;  l’ autocarro della foto 6 (Martino) rientra nello stesso ambito, pur essendo un modello differente e senza verniciatura bianca.  La targa anteriore, tipo 1, è poco leggibile, ma sembra essere  SCV 236.

        
 Foto 3                                                                        Foto 4


      
Foto 5                                                                        Foto 6

Ritengo dunque che la targa normale vaticana SCV 455  sia stata ricoperta dall’ altra misteriosa  targa in questione.  E’ possibile che l’aggiunta sia stata fatta per rendere il mezzo ancor più identificabile nella sua appartenenza alla Santa Sede,  consentendo al personale a bordo di svolgere la pietosa,  macabra raccolta di corpi  nel più totale rispetto sia da parte degli americani che dei partigiani. 
Alla fine di aprile 2018 gli americani Fox e Bittner hanno tratto  da un filmato televisivo il fermo-immagine  di una targa molto simile, con lo stesso numero 455. Qui il formato è con tre file di caratteri ed il numero è preceduto da una simbolo non leggibile. Si tratta comunque verosimilmente della stessa targa, ovvero di una variante di realizzazione, forse solo risalente ad epoca diversa. Non escludo che quest' ultima sia la targa anteriore mentre il modello su due file è la targa posteriore. Si può presumere che la coppia "455" non sia stata l' unica esistente, alcune altre, sicuramente pochi esemplari, potrebbero essere esistite. Il significato di queste targhe, a mio avviso, è il seguente: nel drammatico periodo storico individuato la Città del Vaticano  fu molto attiva nel soccorso alla popolazione, mettendo in campo numerosi veicoli per la distribuzione di viveri ed il trasporto di persone in difficoltà, non ultimi i fascisti spesso oggetto di rappresaglie ad opera dei partigiani. Per il tipo di attività svolta questi veicoli, pur avendo vistosi elementi distintivi (colore bianco e scritte sulle fiancate) erano esposti al rischio  di essere colpiti da armi da fuoco e di incappare in posti di blocco imprevedibili. Pertanto  la Santa Sede decise di rendere ancora più riconoscibili questi mezzi sovrapponendo alle normali targhe S.C.V. dei pannelli supplementari, ampi e con chiara indicazione dello stato vaticano.